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STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI
la perizia per il processo medici redatta dagli archeologi bartoloni,
colonna e zevi, in merito alla serie di ceramiche ellenistiche di teano ritrovate
a ginevra, evidenziano come “può essere definita la più ricca e importante oggi
esistente, ma di loro non conosciamo alcun dato di associazione né architetto-
nico circa le tombe in cui giacevano; non sappiamo nemmeno dove la relativa
necropolis si trovasse. la perdita dello stato italiano nei confronti della scienza,
e della possibilità di conoscere e ricostruire pagine non secondarie della sua sto-
ria, è grave. lo stato italiano ha subito non meno ingenti danni patrimoniali,
poiché lo scavo eseguito da incompetenti, nelle peggiori condizioni ambientali
e sotto l’assillo della fretta e della ‘caccia al tesoro’, non consente che il recupero
di una parte, spesso nemmeno la più pregiata, dei beni che hanno la sventura di
essere aggrediti e saccheggiati. e provoca il danneggiamento e spesso la totale
o parziale distruzione delle strutture che contengono i reperti, a volte esse stes-
se pregevoli, come tombe e camere di etruria e apulia ”.
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appare evidente come queste problematiche siano state da sempre evi-
denziate da un numero molto esiguo di persone, quali archeologi e legislatori,
mentre i collezionisti e l’opinione pubblica sembrerebbero scarsamente infor-
mati circa il danno che simili depredazioni comportano alla cultura. un contri-
buto alla soluzione del problema potrebbe venire da una persuasione etica che
travalichi il settore degli “addetti ai lavori” per insinuarsi intellegibilmente nella
coscienza collettiva. l’archeologo britannico andrew colin renfrew , a tal
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proposito, ha evidenziato che “solo se si verificherà un cambiamento sostanzia-
le dell’opinione pubblica, nel futuro sarà ancora possibile imparare qualcosa dal
nostro passato comune, dal patrimonio dell’umanità che ancora rimane ”.
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In realtà è a partire degli anni ’90 che, grazie all’azione degli studiosi e al con-
sequenziale coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso i mass media, si è
potuta registrare una maggiore attenzione da parte della popolazione in merito
alla questione dei beni culturali; dell’opera d’arte ne viene accentuata l’apparte-
(8) - Dagli atti del processo - divenuti pubblici.
(9) - rappresenta uno dei maggiori fautori di una nuova esigenza etica che, a partire dagli anni ’90,
ha iniziato a svilupparsi tra i musei svizzeri, anglosassoni e statunitensi, da sempre “poco
attenti” alle politiche d’acquisto dei beni archeologici.
(10)- c. reneFrew, Loot, Legitimacy and Ownership. The Ethical Crisis in Archaeology, amsterdam, in
THE NETHERLANDS MUSEUM OF ANTHROPOGY AND PREHISTORY, 1999.
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