Page 140 - Rassegna 2017-2
P. 140

STUDI GIURIDICO-PROFESSIONALI



                    la  perizia  per  il  processo  medici  redatta  dagli  archeologi  bartoloni,
               colonna e zevi, in merito alla serie di ceramiche ellenistiche di teano ritrovate
               a ginevra, evidenziano come “può essere definita la più ricca e importante oggi
               esistente, ma di loro non conosciamo alcun dato di associazione né architetto-
               nico circa le tombe in cui giacevano; non sappiamo nemmeno dove la relativa
               necropolis si trovasse. la perdita dello stato italiano nei confronti della scienza,
               e della possibilità di conoscere e ricostruire pagine non secondarie della sua sto-
               ria, è grave. lo stato italiano ha subito non meno ingenti danni patrimoniali,
               poiché lo scavo eseguito da incompetenti, nelle peggiori condizioni ambientali
               e sotto l’assillo della fretta e della ‘caccia al tesoro’, non consente che il recupero
               di una parte, spesso nemmeno la più pregiata, dei beni che hanno la sventura di
               essere aggrediti e saccheggiati. e provoca il danneggiamento e spesso la totale
               o parziale distruzione delle strutture che contengono i reperti, a volte esse stes-
               se pregevoli, come tombe e camere di etruria e apulia ”.
                                                                     (8)
                    appare evidente come queste problematiche siano state da sempre evi-
               denziate da un numero molto esiguo di persone, quali archeologi e legislatori,
               mentre i collezionisti e l’opinione pubblica sembrerebbero scarsamente infor-
               mati circa il danno che simili depredazioni comportano alla cultura. un contri-
               buto alla soluzione del problema potrebbe venire da una persuasione etica che
               travalichi il settore degli “addetti ai lavori” per insinuarsi intellegibilmente nella
               coscienza  collettiva.  l’archeologo  britannico  andrew  colin  renfrew ,  a  tal
                                                                                    (9)
               proposito, ha evidenziato che “solo se si verificherà un cambiamento sostanzia-
               le dell’opinione pubblica, nel futuro sarà ancora possibile imparare qualcosa dal
               nostro passato comune, dal patrimonio dell’umanità che ancora rimane ”.
                                                                                    (10)
                    In realtà è a partire degli anni ’90 che, grazie all’azione degli studiosi e al con-
               sequenziale coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso i mass media, si è
               potuta registrare una maggiore attenzione da parte della popolazione in merito
               alla questione dei beni culturali; dell’opera d’arte ne viene accentuata l’apparte-
               (8)   - Dagli atti del processo - divenuti pubblici.
               (9)   - rappresenta uno dei maggiori fautori di una nuova esigenza etica che, a partire dagli anni ’90,
                    ha iniziato a svilupparsi tra i musei svizzeri, anglosassoni e statunitensi, da sempre “poco
                    attenti” alle politiche d’acquisto dei beni archeologici.
               (10)- c. reneFrew, Loot, Legitimacy and Ownership. The Ethical Crisis in Archaeology, amsterdam, in
                    THE NETHERLANDS MUSEUM OF ANTHROPOGY AND PREHISTORY, 1999.

               138
   135   136   137   138   139   140   141   142   143   144   145