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IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO ITALIANO TRA COMMERCI ILLEGALI
E RESTITUZIONI INTERNAZIONALI
bond street, in new bond street, in clifford street oppure in Jermyn street,
nella zona di portobello road o in grays market; a singapore è possibile trova-
re un’ampia scelta di questi prodotti nello storico raffles hotel o nel centro
commerciale tanglin.
un’altra peculiarità di questo mercato è data dall’importanza dei porti di
transito delle merci. per poter “piazzare” tali beni in modo lecito in paesi quali
la gran bretagna, i paesi scandinavi o gli stati uniti, è indispensabile che siano
accompagnati da una valida documentazione di esportazione.
e’ necessario quindi che i beni transitino per paesi la cui politica di mer-
cato, relativa ai beni culturali, sia alquanto “aperta” e dunque permissiva, tale da
permettere una successiva esportazione “legalizzata”, in tutto il mondo.
si tratta di porti che godono del cosiddetto status di “porto franco” ovve-
ro punti di transito, in cui vigono poche restrizioni commerciali, dai quali è pos-
sibile smistare oggetti d’antiquariato eludendo tutti quei controlli che in paesi
come l’Italia rendono il mercato illegale di oggetti d’arte particolarmente diffi-
cile da praticare. In asia, i casi più emblematici di porto franco sono costituiti
dai porti di hong Kong, singapore, bangkok, e ancora quelli di macao, taipei,
Kuala e lumpur.
In europa questo ruolo è stato tradizionalmente svolto dalla svizzera e in
Italia dalla repubblica di san marino. In questi luoghi, in buona sostanza, fino
a qualche tempo addietro avveniva una sorta di “purificazione” degli oggetti
d’arte, attraverso la quale i beni venivano affrancati dall’attribuzione di illecita o
dubbia provenienza, per divenire “pezzi” legittimamente posseduti e, come tali,
legalmente immessi nel circuito commerciale delle opere d’arte. Infatti, una
volta che i beni raggiungevano queste sedi, tutte le attività di scambio che ne
conseguivano - trattative con le autorità doganali, vendite dirette ai grossisti o
ai commercianti al dettaglio , spedizioni etc. - potevano essere svolte in totale
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legalità. scopo principale dell’operazione: fornire una “accreditata” informazio-
ne sull’origine dei beni.
(21) - Questi porti di transito fungono molto spesso sia da veri e propri punti di vendita all’ingros-
so che al dettaglio. per fare un esempio, nel porto di hong Kong alcuni dei negozi più esclu-
sivi vendono i loro oggetti d’antiquariato sia direttamente ai collezionisti privati, e quindi
anche ai turisti, che ai mercanti d’arte che svolgo le proprie attività a londra o a new york.
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