Page 95 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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             Pomilio PD. Biplano biposto da ricognizione, dotato di motore Fiat A. 12 da 200 CV e armato con 2 mitragliatrici. Entrò in linea nell’estate 1917.
             Nonostante fosse un velivolo superiore ad altri dell’epoca, era in uso la frase scaramantica “il Pomilio davver non ti consiglio”.



             sono risposte certe ma si possono avanzare alcune ipotesi   figurare il conflitto aereo al pari di un antico torneo di ca-
             che chi scrive sta valutando attraverso nuovi documen-  valleria dove i piloti, come novelli cavalieri medievali, si
             ti. Dunque una parte di tali Carabinieri poteva rimane-  confrontavano in uno scontro epico, al termine del qua-
             re in servizio nelle piccole stazioni spesso in campagna   le il vincitore riconosceva comunque il valore dello scon-
             perché non mobilitati per le operazioni belliche. Un’altra   fitto. Sebbene tale rappresentazione non corrispondesse
             parte era già al fronte o comunque in zona di operazioni   alla quotidianità della vita di un aviatore, contribuiva si-
             inquadrata nelle sezioni o nei plotoni di polizia militare;   curamente ad offrire una differente prospettiva rispetto
             ma si devono ricordare anche i 4 Carabinieri Guardie del   alla sofferenza e al disagio che invece comportava la vita
             re che aderirono volontariamente all’interpellanza e con-  in trincea. Questa narrazione fantasiosa aiutò però a cre-
             seguirono l’agognato brevetto quando invece avrebbero   are un vincolo sottile tra la guerra nel cielo condotta dai
             potuto continuare a garantire la sicurezza del capo dello   piloti, soprattutto della caccia, con l’Arma della Cavalle-
             Stato, servizio meno rischioso e più elitario.      ria e, in parallelo, con i Carabinieri, dei quali una buo-
                L’enfasi attribuita alle macchine volanti da parte del   na parte proveniva dall’Arma a cavallo. Ed ecco dunque
             movimento futurista e i reportage di quotidiani e di pe-  che tali associazioni riuscirono a creare uno stretto lega-
             riodici in genere dedicati al volo e all’apertura di un nuo-  me piuttosto interessante tra aviazione e armi a cavallo,
             vo sapere tecnico e scientifico proprio negli anni prece-  includendovi così sia i Carabinieri, sia le Guardie del re.
             denti il conflitto mondiale, avevano avuto indubbiamente   Un’altra considerazione che appare utile condivide-
             un impatto sulla popolazione anche nelle fasce sociali più   re in queste pagine è legata al fenomeno della selezione.
             modeste ma comunque con un grado minimo di accultu-    Diventare aviatore non fu un “affare per tutti”: chi
             razione. Si pensi poi che i giornalisti, e non solo, colsero   aspirava a salire su una di quelle macchine traballanti
             immediatamente l’occasione delle loro cronache per raf-  doveva sostenere visite sanitarie e psico-attitudinali, su-
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