Page 89 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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                      Campo volo della 118ª Squadriglia aeroplani da ricognizione Saml. Nell’ottobre 1917 i suoi componenti e, in particolare,
              il Brigadiere Edgardo Baldazzi si distinsero per numerose missioni penetrando le linee nemiche e acquisendo preziose informazioni. (AUSSMA)


             volanti. Quello stesso mese, nel contesto di una profonda  posizioni raggiunte dalla fanteria e
             riorganizzazione dei servizi aeronautici, furono creati i  di raccoglierne e rilanciarne sempli-
             comandi d’aeronautica d’armata con il compito di sovrin-  ci messaggi per permettere ai comandi
             tendere all’impiego dei gruppi aeroplani e dei gruppi di  di divisione e di corpo d’armata di segui-
             sezioni aerostatiche assegnati a queste grandi unità e di  re l’andamento dell’azione e mantenerne
             curarne gli aspetti logistici e amministrativi. Mentre il Co-  per quanto possibile il controllo. Il “ser-
             mando Supremo manteneva il controllo della componente  vizio  di  fanteria”  era  ancora  più  difficile
             da bombardamento e di alcune squadriglie da caccia, la  del “servizio d’artiglieria” e i risultati furono molto
             componente da ricognizione veniva ripartita in squadri-  spesso deludenti, ma rispondeva a una irrinunciabile
             glie d’armata, operanti alle dirette dipendenze dei comandi  esigenza e sarebbe stato utilizzato in tutte le operazioni
             d’armata con il compito di sorvegliare le retrovie e le linee  di maggiore portata tentando di raggiungere un livello di
             di comunicazione dell’avversario, e squadriglie di corpo  rendimento soddisfacente con un addestramento dedicato
             d’armata, operanti all’interno di una fascia di 15-20 chilo-  e un continuo affinamento delle procedure.
             metri dalla linea del fronte con compiti che includevano la   Nonostante il forte impegno richiesto dalla 10 Bat-
                                                                                                            a
             sorveglianza del campo di battaglia, la mappatura della si-  taglia dell’Isonzo (12-26 maggio), che vide tra l’altro il
             stemazione difensiva, l’osservazione del tiro dell’artiglieria  primo massiccio intervento dell’aviazione a supporto del-
             e il cosiddetto servizio di fanteria. Alla fine del 1916, infat-  le forze di terra con ripetute missioni di attacco al suo-
             ti, prendendo spunto da quanto veniva fatto sul fronte oc-  lo, il programma di ammodernamento e potenziamento
             cidentale si era cominciato a impiegare il velivolo per ten-  delle linee di volo proseguiva a pieno ritmo e fu soltan-
             tare di risolvere il problema dei collegamenti tra comandi e  to il maltempo a impedire che l’aviazione potesse avere
             truppe, affidando ai ricognitori il compito di identificare le  un ruolo più incisivo nella Battaglia dell’Ortigara (10-25
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