Page 87 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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             Savoia Pomilio SP3. Biplano da ricognizione e da bombardamento di produzione nazionale, ideato sul modello del francese Farman MF11,
             caratterizzato da due code e da una carlinga a fusoliera che ospitava l’equipaggio e il motore. (Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore
             dell'Aeronautica, AUSSMA). Savoia Pomilio SP3. Reconnaissance and bomber biplane of national production, ideated on model of the French
             Farman MF11, characterised by a two tails and fuselage cabin that hosted crew and engine.

             radiotelegrafiche,  necessarie  per  trasmettere  i  risultati   in lenta ma costante crescita. Nel 1915, da maggio a di-
             dell’osservazione del tiro in modo più efficiente che con   cembre, l’industria aeronautica, pur dovendo affrontare
             i segnali a fumata.                                 difficoltà organizzative e una perdurante carenza di ma-
                Mentre i monoplani venivano ritirati dal servizio di   nodopera  qualificata  e  materie  prime,  produsse  infatti
             prima linea, e dal mese di giugno una squadriglia di Far-  424 velivoli e 606 motori. L’aviazione austro-ungarica
             man MF1914 schierata ad Asiago iniziava a estendere   aveva ancora l’iniziativa ma le cose stavano cambiando
             l’impiego dell’aviazione al fronte trentino, il 20 agosto i   e il punto di svolta può essere identificato con la prima
             primi due trimotori Caproni Ca.1 ebbero il battesimo del   vittoria aerea della caccia italiana, conquistata il 7 aprile
             fuoco bombardando il campo di aviazione di Aisovizza   dal tenente Francesco Baracca nei pressi di Medeuzza ai
             in risposta a un’incursione su Udine. Subito dopo, per   danni di un biposto Brandenburg. Non meno significati-
             difendere la città, sede del Comando Supremo e impor-  va è l’azione del 1° agosto 1916 quando 24 Caproni de-
                                                             a
             tante centro logistico, fu attivata a Santa Caterina l’8    collarono alla volta di Fiume per bombardare il silurifi-
             Squadriglia equipaggiata con il biplano biposto Nieu-  cio Whitehead, il cantiere Danubius e la locale raffineria.
             port Ni.10, presto sostituito dal monoposto Ni.11, primo   Anche se sulla via del ritorno uno dei bombardieri venne
             velivolo da caccia dell’aviazione italiana.         abbattuto, l’operazione fu un indubbio successo e scosse
                L’organizzazione operativa, con le squadriglie da ri-  profondamente l’opinione pubblica austro-ungarica.
             cognizione e da caccia assegnate alle armate e quelle da   Nell’estate del 1916 l’aviazione italiana aveva ormai
             bombardamento alle dipendenze del Comando Supre-    rovesciato i rapporti di forza e, con il Regio Esercito in
             mo, era razionale e in linea con l’esperienza del fronte   grado per la prima volta di ammassare un impressionan-
             occidentale, mentre le dimensioni dello strumento erano   te numero di bocche da fuoco sul fronte d’attacco, le 4
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