Page 105 - La Grande Guerra dei Carabinieri
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trattati di pace, stabiliti pubblicamente e dopo i quali donare all’occupazione nemica l’estremità nord orientale
non vi siano più intese internazionali particolari di al- della penisola, sino alla linea segnata dal fiume Piave. Il
cun genere, ma solo una democrazia che proceda sem- tracollo, è noto, ebbe ripercussioni sul morale della na-
pre francamente e in piena pubblicità”. Ciò imponeva a zione, trasformando la guerra da offensiva in difensiva e
Londra, Parigi e Roma di rileggere i rispettivi piani per il ricompattando attorno all’obiettivo della liberazione del
dopoguerra, cercando di farli entrare, magari anche for- suolo patrio un’opinione pubblica che, in alcune compo-
zatamente, nella nuova cornice tracciata da Washington. nenti, si era mostrata fredda e distaccata. Meno note le
Non si poteva infatti dispiacere al nuovo membro della ripercussioni che Caporetto ebbe sullo sviluppo delle re-
coalizione, soprattutto in considerazione del fatto che, lazioni diplomatiche tra l’Italia e le Potenze alleate ed as-
contestualmente, veniva a mancare il concreto contribu- sociate. Risultò infatti evidente la necessità di rinsaldare
to diplomatico e militare della Russia, irreversibilmente i vincoli di coalizione. Nelle tragiche ore che seguirono
avviata sulla china del processo rivoluzionario. lo sfondamento delle linee difensive italiane furono orga-
Sul finire dell’ottobre del 1917, a Caporetto, l’eserci- nizzati degli incontri tra i massimi responsabili politici e
to italiano ebbe il clamoroso e drammatico cedimento di militari italiani ed alleati (Convegno di Rapallo e di Pe-
fronte all’offensiva austriaca e si vide costretto ad abban- schiera, 6, 7 e 8 novembre 1917): Roma accettò forme di