Page 16 - L’Arte di Sebastiano de Albertis
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            LA CARICA DEI CARABINIERI                             momento una pattuglia di carabinieri che lo precede-
                                                                  va in avanscoperta fu sorpresa da un improvviso tiro
               Alla  fine  di  aprile  del  1848,  l’Esercito  piemonte-  di fucileria nemica. Il re fu considerato in pericolo e
            se, aggirata e pressoché isolata la fortezza di Peschie-  il Maggiore Negri di Sanfront ordinò la carica ai suoi
            ra, uno dei capisaldi del famoso quadrilatero difensivo   Squadroni. L’impeto della carica verso la collina, cui si
            austriaco, si dirigeva verso nord-est,
            ovvero verso la valle dell’Adige, per
            tagliare  anche  alla  piazzaforte  di   Trascrizione integrale:
            Verona la principale via di comuni-                                               Ill.mo Sig. Cav. Vittorio Gorini
                                                                                                 Capitano R.R. Carabinieri
            cazione con l’Austria. Il Marescial-
            lo Radetzky reagì però occupando      In seguito a di Lei domanda, sollecitata pure dall’On. Sig. Professore Montresor, posso farle
                                                  qualche dichiarazione sulla carica compiuta il 30 aprile 1848 a Pastrengo dai tre squadroni di
            preventivamente sulla riva destra     Carabinieri che scortavano il Re Carlo Alberto.
            dell’Adige gli abitati di Pastrengo e   Io non sono veterano del 1848, ma soltanto della campagna del 1859 alla quale presi parte come
                                                  volontario nel 1° squadrone di Aosta Cavalleria.
            Bussolengo, determinato a sbarrare    Nel 1848 avevo soltanto 18 anni, però essendo nativo di Sandrà, distante quattro chilometri da
            il passo all’Armata Sarda.            Pastrengo e per di più nel 1848 feci il vivandiere seguendo passo passo le truppe, ricordo bene i
                                                  fatti e posso parlare con sicurezza su Pastrengo perché si tratta quasi del mio paese di nascita e
               Il 30 aprile le truppe piemontesi,   tuttora vi abito.
            suddivise su tre colonne, mossero     Ricordo che ad un certo punto della battaglia e cioè verso le 2 dopo mezzogiorno, il risultato era
                                                  incerto perché se i tedeschi cedevano terreno alla loro destra sulle colline dette Costiere davanti a
            all’attacco delle posizioni austria-  Piovezzano, invece al centro e alla loro sinistra tenevano fermo, e respinsero i piemontesi, perché
            che, ma l’avanzata risultò rallenta-  occupavano, anche coll’artiglieria, delle posizioni fortissime innanzi a Pastrengo e precisamente il
                                                  Monte “Le Bionde” ed il Monte S. Martino fino all’Adige.
            ta al centro dello schieramento dal   Il Re aveva assistito al combattimento stando alla Mirandola, poi discese sul Tione e si portò col
            terreno reso acquitrinoso dal tor-    seguito sul monte Valena, di fronte alle “Bionde”.
                                                  Ad un dato momento una perlustrazione di pochi carabinieri a cavallo fu presa a fucilate da un
            rente Tione. Il re Carlo Alberto, che   plotone di tedeschi che si era imboscato presso la strada sotto il monte Bionde.
            osservava la manovra dalla più ar-    I Carabinieri corsero indietro ad avvertire ed allora i tre squadroni ed anche il Re si slanciarono
                                                  alla carica su Pastrengo.
            retrata collina della Mirandola, spa-  Al vedere quella massa di soldati in uniforme di parata a caricare ed anche sua Maestà il Re che
            zientito dal ritardo, decise di recar-  dava l’esempio, si propagò l’entusiasmo a tutti. Le altre truppe di fanteria si slanciarono a
                                                  baionetta in canna e Pastrengo fu preso.
            si egli stesso sul posto per rendersi   Gli austriaci lasciarono morti, feriti e parecchi prigionieri e si ritirarono per ponte di barche che
            conto della situazione, scortato dai   avevano gettato fra Sega e Ponton.
                                                  Quell ‘atto di coraggio dei Carabinieri seguito poi dalle truppe fece guadagnare la battaglia.
            tre Squadroni di Carabinieri Rea-     La località dove avvenne la mischia si chiamava le Ponte del Loo e precisamente tra il Monte
            li. L’azione nel frattempo, superato   Bionde e il Monte Valena.
                                                  Questo posso dire per la pura verità perché in gran parte vidi io ed in gran parte lo sentii sempre
            il piccolo corso d’acqua, ripartiva   ripetere da persone presenti
            decisa verso la collina de Le Bion-   al fatto.
                                                  Con stima e considerazione
            de che conduceva a Pastrengo, se-     Devotissimo servo
            guita così dal sovrano che finiva per   Alessandro Caliari
                                                  fu Felice nato a Sandrà il 27 marzo 1830
            spingersi fin sui primi rilievi. In quel   Sandrà lì 3 Settembre 1908
                                                  Comune di Castelnuovo Veronese
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