Page 12 - L’Arte di Sebastiano de Albertis
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            Scoperta che non  utilizzerà per la Carica di Pastren-  tore privilegiato della carica, il Capitano Angelo Ber-
            go com’è noto, non essendone ancora venuto a cono-    nardini Morelli di Popolo, che aveva comandato uno
            scenza ma che sfrutterà con sapienza in un piccolo    degli squadroni impegnati nella carica, e che sarà ri-
            olio del 1893: Il Richiamo dei Cavalli Sbandati, dimo-  tratto con riconoscente omaggio dal pittore, e il reso-
            strando così inedite qualità d’aggiornamento per un   conto appassionato dell’allora diciottenne Alessandro
            pittore di pur classica formazione accademica.        Caliari, vivandiere dell’esercito sabaudo, assieme alla
               Sarà proprio la Carica dei Carabinieri a Pastrengo,   specifica conoscenza del ritmo convulso e dell’irripe-
            eseguita nel 1880 ad oltre trent’anni dai gloriosi acca-  tibile atmosfera sul campo di battaglia, maturato parte-
            dimenti, a dimostrare quell’intensa alchimia di scru-  cipando tante volte come volontario, s’incontrano ed
            polo documentario, partecipazione emotiva, talento    uniscono generando il miracolo della nostra Carica.
            innovativo e riduzione d’ogni retorica che costituisco-   Il muso del cavallo bianco in primo piano, con le
            no il segreto dell’opera, e quello specifico dell’artista.  froge dilatate e gli occhi sbarrati, il guizzare dei mu-
               Le conversazioni con un testimone oculare ed at-   scoli delle altre cavalcature, protagoniste al pari e for-
                                                                  se più dei loro cavalieri, l’offuscata architettura del
                                                                  campanile lontano e il lampeggiare delle sciabole, la

                 Rappresenta l’episodio più importante di quella gior-  caligine turbinosa della polvere sollevata dagli zoc-
                 nata vittoriosa: la carica dei carabinieri piemontesi.   coli e del fumo delle scariche d’artiglieria: un’auten-
                 Si è detto che c’è troppo dello scenico, troppo del te-  tica epopea di vitalità che sembra travalicare l’even-
                 atrale e troppo del poetico nel quadro di De Alber-  to bellico diventando un’ode all’energia impaziente
                 tis. E sarà; ma non è men vero che è una scena bella,   e ribelle che con un colpo di mano azzardato riesce,
                 grande, maestosa: che quei cavalli, lanciati a gran-
                 de carriera, sbuffanti, colle narici aperte, sono vivi,   fortunosamente e gioiosamente, a ribaltare le sorti già
                 palpitanti; che quei carabinieri dalle spade sguaina-  scritte e il  Destino già prefissato.
                 te, dall’occhio dilatato, corrono anelanti alla vittoria;   Ma solo una pittura franta e antiaccademica, fra
                 e per tutto, fra i turbini di polvere sollevati da quei ca-  protoimpressionismo e suggestioni macchiaiole – che
                 rabinieri, sui campi calpestati, sul lontano paesaggio,
                 semivelato da quella nube di polvere, ove spicca fis-  sappia muoversi fra Theodore Rousseau e Giuseppe
                 sa, immobile la figura del Re Carlo Alberto, c’è il tu-  De Nittis – può davvero riuscire ad evocare tutto que-
                 multo assordante, inebriante, fatale della battaglia…  sto senza ricadere nella retorica dell’ufficialità, fra di-
                 È poesia, si; ma una pagina di poesia stupenda, ma   vise tirate a lucido ed autorità raggelate nella posa
                 un carme immortale, un’epopea che si sente, si am-  d’obbligo, immobili e grottesche a un tempo. Ed an-
                 mira….
                   (“Conte Rosso”, supplemento al n. 185 del “Caffaro”,   cora una volta è forse un illustre prototipo a soccor-
                                        Genova, 3 luglio 1880)    rere – se mai ve ne fosse bisogno – Sebastiano De Al-
                                                                  bertis nella sua creazione: una tela celeberrima, da
                                                                  Olimpo della pittura mondiale, nata per celebrare una
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