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PAGINE DI STORIA
Per le autorità centrali
il brigantaggio era
forzato da 2 carabinieri, di cavalli, lasciando sul
nonostante gli fosse stato diventato emergenza terreno un morto.
sconsigliato. Giunto in Nell’area di confine fra
località Sterparone il nazionale, che Puglia e Molise nel 1863
piccolo reparto fu inve- si unirono e concentra-
stito dai briganti e tentò rono bande operanti
di accorrere in soccorso chiedeva un esborso nelle due regioni, nel so-
un giovane capitano lito bosco della Grotta e
della Guardia Nazionale. di risorse notevole, nell’area di Verticchio.
Purtroppo i militi, intra- Intervenne in questo
visto da lontano lo scon- caso, a seguito di alcuni
tro, non vollero avvici- e soprattutto metteva sequestri di persona, an-
narsi troppo al luogo ove che la Stazione di Serra-
fanti e carabinieri erano a rischio l’esistenza del capriola (FG) coman-
assediati, ritenendo non data dal Brigadiere Paolo
vi fossero speranze. I bri- Pezzi. Questi, alla testa
ganti uccisero 19 fanti – giovane Regno d’Italia di alcuni dei suoi uomini
fra i quali il Capitano (Carabinieri Giovanni
Rota Rossi e il Luogo- Capitanio, Cesare Guic-
tenente Perrino – e i Carabinieri Giampiero Cena e ciani, Antonio Marcassa, Ottobono Pedroni e Tiburzio
Giovanni Paris, depredandoli anche delle uniformi. I Savona), e con elementi della Guardia Nazionale e
due carabinieri furono uccisi dopo la cattura con un del 25° fanteria, riuscì il 21 di febbraio a intercettare
colpo alla tempia, Rota Rossi si suicidò per non cadere il gruppo criminale in agro di S. Croce di Magliano.
vivo in mano ai briganti e il Perrino, ferito, fu legato Avendoli sorpresi mentre sostavano e facevano brucare
ad un albero e massacrato. Unità di fanti, bersaglieri e i cavalli, il sottufficiale lanciò l’attacco di sorpresa, ne
carabinieri furono a lungo impegnati nella caccia ai ebbe ragione e liberò alcuni ostaggi, catturando anche
briganti, in gran parte della banda Cascione, conclusa il capo, Domenico di Paolo, fucilato il 22 seguente
con successo negli anni a seguire, perché tutti furono nella piazza di Serracapriola. A tutti i carabinieri fu
condannati, in parte ai lavori forzati a vita come il concessa la Menzione Onorevole.
Cascione, alcuni a pene fra i 25 e i 30 anni. Una lapide Seguì il 28 febbraio la cattura, da parte di carabinieri
sul muro della chiesa greca di S. Croce di Magliano, e militi della Guardia Nazionale, di due briganti della
davanti alla vecchia caserma dell’Arma, ricorda i Ca- banda Caruso, fucilati il 2 marzo dai fanti del 36° a S.
duti del 36°, ma non cita il sacrificio dei due carabinieri Croce di Magliano.
che fecero loro da guida. Il 26 aprile un altro successo. Il 20 la banda Caruso
Nel settore del medio Molise, nel bacino del torrente aveva compiuto una scorreria con 90 di elementi nei
Biferno, operava la Stazione di Palata e il 26 novembre pressi di Colletorto (CB), nel frangente il capo uccise
questi carabinieri, in perlustrazione unitamente a militi un piccolo proprietario e ne stuprò la figlia. Il 26 fu
della Guardia Nazionale, intercettarono 8 elementi ripetuta l’incursione a Riccia (CB), uccidendo in una
con cui ingaggiarono combattimento. Questi dopo un masseria 3 agricoltori, ma stavolta carabinieri e militi
po’ si dileguarono, sfruttando il fatto che disponessero giunsero in tempo per abbattere 2 malviventi. La caccia
38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X