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PAGINE DI STORIA





                DALLA LIGURIA ALL’ITALIA                                   la lanterna di genova
                                                           (dal CALENDARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI, anno 2009)
            In ogni caso, le istituzioni sabaude, com-
            presi i Carabinieri, dovettero confrontarsi
            con i sentimenti di un Popolo animato da
            spiccata identità, fiero del suo glorioso pas-
            sato,  ma  esasperato  dagli  avvenimenti
            coevi.  A  lungo  subordinato  alla  Francia,
            che lo aveva trascinato in una lotta civile e
            sui campi di battaglia, si ritrovava, con le
            determinazioni imposte dal Congresso di
            Vienna, ancora privato della sperata indi-
            pendenza e gravato dalla crisi economica
            del tempo e, tanto più, dalle politiche pro-
            tezionistiche del Piemonte. Un rapporto
            alquanto sensibile e non esente, purtroppo,
            da  sviluppi  cruenti,  dolorosi,  che  inizie-
            ranno a manifestarsi già nei moti del 1821
            (dopo pochi anni dall’annessione al Regno
            di  Sardegna)  per  poi  esplodere,  tragica-
            mente, nell’insurrezione e nella repressione
            del 1849, quando cadde anche il Maggiore
            Angelo  Ceppi  di  Bairolo,  comandante
            della Divisione Carabinieri di Genova. La
            complessa situazione di quegli anni appare
            ben sintetizzata in una nota di Enrico Gu-
            glielmino, estratta dal testo intitolato “Ge-
            nova dal 1814 al 1849 - Gli sviluppi eco-
            nomici e l’opinione pubblica”: “Il Governo
            si ispirava ai seguenti criteri: assolutismo mo-
            narchico e prevalenza degli interessi agricoli,
            militari ed erariali del Piemonte; diffidenza
            verso Genova, considerata centro di sette ri-
            voluzionarie ed animata da spirito repubbli-
            cano; tendenza a livellare gli usi, le leggi, le tradizioni  d’impeto rivoluzionario, tra sommovimenti ed eccessi,
            liguri in base agli usi, alle leggi, alle tradizioni piemon-  Genova si avviò ad uscire dal suo chiuso regionalismo.
            tesi; sostegno dell’industria nazionale, possibile soltanto  E fu in gran parte proprio questo orgoglio municipale
            per mezzo di un rigoroso protezionismo; tutti questi ele-  ciò che la spinse piuttosto ad abbracciare la causa na-
            menti determinarono un atteggiamento politico, doga-    zionale che non quella piemontese, fino al giorno in cui
            nale, commerciale del Piemonte per nulla corrispondente  entrambe apertamente coincisero.”
            agli interessi spirituali e materiali di Genova. Da qui  È noto a tutti, in effetti, quanto concreto, inestimabile,
            un dissidio latente, che si manifestò in ripicche, incom-  sarà il contributo dei Liguri nella causa del Risorgi-
            prensioni, diffidenze, che vennero meno quando l’inte-  mento e dell’Unità d’Italia, in termini di pensiero, di
            resse  nazionale  italiano  soffocò  quello  regionale […]  azione, di sangue.
            Attraverso periodi di tranquillità esteriore e momenti                                   Giuseppe Notarnicola



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X  35
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