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PAGINE DI STORIA














                                                       di CARMELO BURGIO




















            (segue dal Notiziario Storico N. 3 Anno X, pag. 18)
            Per le autorità centrali il brigantaggio era diventato  tile di revolver al capo. Il cadavere di uno dei briganti
            emergenza nazionale, che chiedeva un esborso di ri-     impugnava ancora, secondo il verbale steso al termine
            sorse notevole, e soprattutto metteva a rischio l’esi-  dell’azione, una “carabina dell’Arma dei Reali Carabinieri
            stenza del giovane Regno d’Italia, essendo possibile    priva di baionetta”.
            che l’Austria potesse sfruttare questa situazione per   Ulteriore scontro si ebbe il 4 ottobre 1862. Il Luogo-
            un ritorno offensivo. Furono impiegati così, oltre al   tenente  Enrico  Ortolani,  già  maresciallo  d’alloggio
            Regio Esercito, anche reparti garibaldini, quali la Le-  dei  carabinieri  toscani  e  transitato  nel  marzo  1860
            gione Ungherese e nel giugno 1862 al 36° fanteria fu    nell’Armata Sarda, al comando della luogotenenza di
            unito un reparto di 600 militari ex-borbonici, guidato  Larino  (CB),  condusse  alcuni  dei  suoi  uomini  e  4
            da ufficiale del 36°, un modo per assorbire il personale  militi della Guardia Nazionale in località Piana del
            del vecchio esercito borbonico e sottrarlo al brigan-   Giglio di Verticchio, contro una trentina di briganti.
            taggio. Tuttavia poco dopo, il 22 luglio, il capo-banda  Incurante dell’inferiorità numerica, ingaggiò lo scontro
            “Caporal” Nunzio  di  Paolo  uccise  in  uno  scontro  a  durante il quale uccise due malfattori, ne arrestò un
            fuoco  il  comandante  la  Stazione  di  Frosolone  (IS),  altro ferito, e mise in fuga i rimanenti, ottenendo una
            maresciallo Ulderico De Bartolomeis.                    Menzione Onorevole che si sommava ad altra ottenuta
            Il 27 settembre di quell’anno ebbe luogo altra opera-   in un conflitto a fuoco in cui aveva ucciso un brigante.
            zione  congiunta:  una  quindicina  di  fanti  della  14^  In qualche caso, peraltro, si registrarono dei rovesci.
            compagnia  del  45°  e  7  carabinieri  delle  Stazioni  di  Ad esempio il 4 novembre giunse notizia a S. Croce
            Forlì del Sannio (IS) e Carovilli (IS) scovarono in lo-  di Magliano (CB) della presenza di almeno 300 bri-
            calità Piano Falso, intorno alle 4 di notte, 5 briganti  ganti nel solito bosco della Grotta. Si trattava di ele-
            attorno ad un falò. Il Brigadiere Giovanni Bonaudi,     menti appartenenti alle bande Caruso, Cascione, Car-
            comandante di Forlì del Sannio, tentò di circondarli,   mine Crocco, Schiavone e Cerretacchio, non era gente da
            ma si scatenò una violenta sparatoria. Stavolta paga-   prendere sottogamba. Il Capitano del 36° Giuseppe
            rono il prezzo più duro i malviventi, dei quali 3 furono  Rota Rossi, che aveva partecipato alla Spedizione dei
            uccisi, fra di loro il pericoloso capo-banda Raffaele   Mille per poi transitare nell’esercito regolare, il 6 decise
            D’Agostino, abbattuto dal sottufficiale con un proiet-  d’intervenire alla testa di un suo plotone, 41 fanti, rin-



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO X  37
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