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CARABINIERI DA RICORDARE










                           IntervIsta al FIglIo del marescIallo maggIore marIo lecIs



            1) signor pier luigi lecis, ci racconti la sua vita da fi-  dilettante di racconti in italiano e poeta dialettale. La
            glio d’arma: quando e dove è nato, dove è cresciuto, i  spinta di questi valori è arrivata lontano, e si è trasmessa
            suoi studi intrapresi e la sua professione lavorativa.  oltre la morte di mio padre, avvenuta nel 1965 (quando
            Desidero anzitutto ringraziare il Maresciallo Gianluca  avevo 17 anni). Per quanto mi riguarda, dopo il liceo
            Passalacqua per aver creato questa occasione d’incontro  classico, ho iniziato gli studi universitari di Filosofia e
            e per aver minuziosamente ricostruito, con occhio at-   ho avuto anche la possibilità di fare carriera all’Univer-
            tento allo sfondo sociale, le tragiche vicende legate alla  sità. Sono in pensione da qualche anno, dopo oltre qua-
            rapina di Ingurtosu. Senza le sue ricerche d’archivio e  rant’anni di insegnamento.
            la sua passione storiografica, io conoscerei solo in parte  2) lei ha vissuto un periodo storico non facile. parliamo
            la storia professionale di mio padre e lo scenario della  dell’immediato dopo guerra, in una sardegna che cer-
            mia primissima infanzia. Erano i tempi duri, difficili    cava di riprendersi non solo economicamente, ma anche
            del dopoguerra e della transizione istituzionale alla Re-  socialmente e culturalmente. Quel delicato periodo è
            pubblica. Infatti, sono nato a Gonnosfanadiga proprio   caratterizzato anche dalla ripresa di forme di banditi-
            nel periodo più denso e impegnativo (novembre 1947)     smo, specie nell’area geografica in cui operava suo padre.
            dell’attività di mio padre sul fronte delle indagini seguite  come ha vissuto quegli anni e che ricordi ha di suo pa-
            alla rapina; un terribile e cupo groviglio di fatti di sangue  dre, come persona e come carabiniere?
            lo tenne in prima linea, per lunghi periodi lontano da  Se considera la mia data di nascita, capirà che io non
            casa. Le indagini su Ingurtosu seguivano direttamente   ho  memoria  diretta  del  periodo.  I  miei  ricordi  sono
            quelle di un altro caso, che turbò la ripresa della vita ci-  affidati a qualche racconto di mia madre e a ricostruzioni
            vile nella zona: l’attentato mortale, sulla piazza principale  di epoca successiva; mio padre era estremamente riser-
            di Guspini, in cui perse la vita il dott. Murgia e altri ri-  vato ed il suo stile di vita era improntato ad una netta
            masero feriti, tra cui un carabiniere (30 agosto 1947).  autonomia tra la vita professionale e quella privata, con-
            Per dare un’idea dell’atmosfera, posso ricordare che la  vinto com’era, che questo garantisse allo stesso tempo
            mia famiglia si era stabilita a Gonnosfanadiga anche    la tranquillità familiare (soprattutto dei più piccoli) e la
            perché un attentato dinamitardo alla caserma di Gu-     necessità di non diffondere in modi e tempi sbagliati
            spini, a prescindere dai danni materiali, aveva sconsi-  notizie rilevanti su vicende molto delicate, e cariche di
            gliato la residenza nella cittadina mineraria. Sono dun-  implicazioni nella vita pubblica. L’impressione infantile
            que ‘gonnese’  per  caso…Solo  nel  1953,  calmatesi  un  che di mio padre mi è rimasta è quella di una persona
            poco le acque, la famiglia si trasferì a Guspini, dove ri-  con un fortissimo senso del dovere e uno spirito di de-
            masi sino al 1956, quando ci trasferimmo definitiva-     dizione totale al servizio; pur essendo poco presente fi-
            mente a Cagliari. Mio padre avrebbe preferito, forse,   sicamente in casa, era una forte presenza morale e spi-
            concludere la carriera nei territori, ma una ferma con-  rituale - basata sull’esempio, più che sulla parola o su
            vinzione educativa lo spinse a chiedere e ottenere il tra-  particolari istruzioni di condotta. Èchiaro che gli eventi
            sferimento, perché solo a Cagliari avrebbe potuto ga-   di quegli anni e l’atmosfera dei luoghi hanno determi-
            rantire gli studi nella scuola pubblica per tutti e tre i  nato molto della mia vita, anche se allora non potevo
            figli. La fiducia nella forza formativa ed etica dell’istru-  averne coscienza; proprio questo fatto è carico di signi-
            zione scolastica sino ai massimi livelli fu senz’altro un  ficato, considerato che le indagini, così complesse e pe-
            valore che si respirava in famiglia; e che veniva rafforzato  ricolose (Ingurtosu e attentato dinamitardo di Guspini),
            da una certa vocazione letteraria di mio padre, scrittore  tenevano lontano da casa mio padre nei mesi della gra-



             60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IX
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