Page 63 - Notiziario 2024-6
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CARABINIERI DA RICORDARE















































                                                      IL MARESCIALLO MAGGIORE LECIS
                                                   CON IL GENERALE C.A. FEDELE DE GIORGIS


            semplice e sobria, spesa senza mai privilegiare interessi  molto affiatata, tenuta insieme da profondi sentimenti
            personali o familiari, anteponendo sempre il rispetto   di reciproca fedeltà. Ricordo ancora anche i nomi di al-
            delle regole e dei doveri – anche a costo di grandi sa-  cuni carabinieri che capitava più spesso di incontrare,
            crifici.  Come  dire,  intuivo  un  orientamento  verso  la  ed hanno lasciato un grande ricordo delle loro qualità
            cosa pubblica piuttosto che verso obiettivi privati. Ben-  umane, oltre che professionali
            ché siamo vissuti in ambienti difficili, carichi di tensione  Del  periodo  trascorso  a  Cagliari,  presso  la  Legione,
            sociale e politica, posso osservare che non abbiamo mai  dove vivevamo nell’alloggio di servizio, ho molti più ri-
            sofferto in modo percepibile, almeno dal punto di vista  cordi: il lavoro all’Ufficio Servizio (poi Ufficio Opera-
            di bambini e ragazzi in crescita, un senso di ‘separazione’  zioni)  occupava  a  tempo  pieno  mio  padre,  giorno  e
            o isolamento dalle diverse comunità locali in cui ab-   notte, tutti i giorni dell’anno. Era vicino a casa, adesso,
            biamo, di volta in volta, avuto residenza. Del periodo di  ma lo vedevamo pochissimo. Il messaggio era sempre
            Gonnosfanadiga e di Guspini è questo il dato prevalente.  lo stesso: il lavoro innanzitutto, con estremo rigore e
            La poca presenza a casa di mio padre era compensata     impegno. Con grandi riconoscimenti, molte gratifica-
            dal messaggio di protezione rassicurante della sua figura.  zioni e, sicuramente una stima diffusa, ora, in un am-
            Mi colpiva il rapporto di intesa, fiducia e vicinanza che  biente molto più vasto e complesso. Per me la Legione
            aveva  con  i  più  diretti  collaboratori,  che  avevano,  in  fu un mondo ricchissimo di esperienze e conoscenze;
            molti casi, nei suoi confronti un atteggiamento di totale  un mondo composto di tanti sotto-mondi, con tutte le
            lealtà e disponibilità. Si respirava il clima di una ‘squadra’  strutture che allora lo rendevano quasi autosufficiente



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IX  63
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