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PAGINE DI STORIA
Oggi una storiografia priva sostanzialmente di scien-
tificità vuole proporre un Regno delle Due Sicilie pro-
spero e felice, invaso da un contendente guerrafondaio
e rapace. In effetti il governo dei Borbone aveva riva-
leggiato in rapacità; ad esempio, nel Molise e in Sicilia,
il brigantaggio infuriava da circa 30 anni, e Messina
era stata bombardata e saccheggiata nel 1848, dopo
che la Sicilia s’era sollevata contro la corona. In Molise
nel 1860 esistevano solo 145 chilometri di strade rota-
bili, più di 100 comuni non disponevano di una car-
rozzabile e sul torrente Biferno erano presenti 2 soli
ponti, edificati nel XVIII secolo. Ovvio che al sud il
commercio, uno dei principali motori di un’economia,
languisse. Se è vero che la prima ferrovia era stata la
Napoli-Portici, nel 1859 nel Regno delle Due Sicilie
vi erano solo 124 km. di strada ferrata, contro i quasi
CAPITANO AUGUSTO PETRINI
800 del Regno di Sardegna (200 in Lombardia, 308 in
Toscana, 60 nel Lazio, 33 fra Emila, Umbria e Marche).
e l’influenza della chiesa cattolica, ispirata dal papa che Il Regno delle Due Sicilie non spendeva e aveva le
temeva per la fine del suo potere temporale. Senza di- casse piene, ma non investiva nello sviluppo futuro. Il
menticare l’azione palese di Francesco II di Borbone, Regno di Sardegna, al contrario, a partire dal 1857
che intendeva tornare al potere, anche impiegando i aveva avviato l’integrazione della propria rete ferroviaria
briganti. Lo stesso Garibaldi, nell’imminenza della de- a quella francese, e iniziato a realizzare grandi complessi
finitiva battaglia del Volturno, il 26 settembre 1860 industriali in Liguria e Piemonte. Aveva sviluppata la
aveva pubblicato un bando di arruolamento nei Cara- navigazione col medio oriente, e 8 su 10 società stra-
binieri Napolitani, proprio perché preoccupato dalla si- niere presenti in Italia operavano nel Regno Sardo. Il
tuazione dell’ordine e della sicurezza pubblica (Mario primo ministro Cavour aveva, in sintesi, agganciato il
Zuccarini, La Legione Carabinieri di Chieti, 1978, p. Regno di Sardegna all’Europa, e in particolare a Francia
13). Il precedente 8 settembre aveva sciolto l’Esercito e Gran Bretagna (Anna Maria Isastia, Il Volontariato
del regno vinto, compresa la Gendarmeria, eliminando militare nel Risorgimento, SME Uff. Sto.), mentre i
lo strumento principale per controllare la situazione Borbone si erano accontentati di governare e garantire
interna, ma privando di salario anche chi poteva ga- il benessere ai pochi fortunati imprenditori di cui si
rantire la legalità. circondavano, lasciando le campagne in preda a miseria,
Nell’occasione le formazioni criminali si avvalsero del- delinquenza, sottosviluppo.
l’alleanza e della legittimazione di gruppi organizzati, Le istituzioni insediatesi e Garibaldi, riconosciutane
effettivamente fedeli ai Borbone, e nella prima fase il la necessità, provvidero inizialmente a reintegrare nei
brigantaggio ebbe anche connotati politici. Questi ven- Carabinieri Napolitani il personale della disciolta gen-
nero meno con l’eliminazione delle formazioni legitti- darmeria borbonica, mantenendone giocoforza uni-
miste, che accettando scontri in campo aperto col Regio formi e armamento. Peraltro tale provvedimento doveva
Esercito decretarono la loro fine. intendersi provvisorio, non avendo ancora il Comando
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IX 11