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PAGINE DI STORIA
Appena varcato
il confine, come
annunciato nel
PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA
CAMPAGNA DEL 1848 CARLO ALBERTO
Proclama di Torino
E IL TRICOLORE AL GRAVELLONE
La mattina del 29 marzo 1848, accompagnato dai figli
Vittorio Emanuele e Ferdinando, Carlo Alberto partì del 23 marzo, Carlo
da Voghera diretto a Pavia. Lo seguivano tre divisioni
per un totale di circa 23.000 soldati. Qualche ora prima
alcune staffette d’avanguardia avevano segnalato il suo Alberto fece
arrivo. Il sovrano transitò da Casteggio, Casatisma, Bres-
il ponte di barche sul Po entrando a Mezzana Corti; ammainare le antiche
sana e, seguendo l’unica direttrice del tempo, attraversò
quindi, percorrendo la via Dei Giovi, transitò da Ger-
rechiozzo, percorse San Martino Siccomario e giunse bandiere sabaude
alla frontiera di Gravellone.
Appena varcato il confine, come annunciato nel Pro- e issare il Tricolore
clama di Torino del 23 marzo, Carlo Alberto fece am-
mainare le antiche bandiere sabaude e issare il Tricolore Italiano: iniziava così
Italiano: iniziava così la prima delle guerre per l’Indi-
pendenza e l’Unità d’Italia. In un articolo pubblicato
sul quotidiano “La Provincia Pavese” del 29 marzo la prima delle guerre
2017, a firma di Roberto Lodigiani, così leggiamo:
“Quel giorno, al Gravellone, Carlo Alberto compì un gesto per l’Indipendenza
in sé rivoluzionario e di rottura rispetto a tradizioni mil-
lenarie, ammainando le insegne sabaude e innalzando per
la prima volta il tricolore alla testa della truppe del Regno e l’Unità d’Italia
di Sardegna e dei volontari accorsi a migliaia, che varcando
il confine con il Lombardo Veneto austriaco davano inizio
alla Prima guerra d’Indipendenza. Era il 29 marzo 1848,
una data che dovrebbe entrare di diritto nella storia del
Risorgimento e del nostro territorio, che tanto ha dato alla tra l’esultanza della popolazione. Lo storico pavese
causa dell’unità nazionale.” Mino Milani ha ricordato l’avvenimento con questi
Ad accogliere il sovrano sul suolo lombardo vi erano versi: “Qualcuno forse oggi ancora si compiacerà che fu
le rappresentanze del Governo Provvisorio di Milano proprio Pavia la città che per prima accolse il nuovo e de-
e di Pavia, con il sindaco Eucherio Calcagni, mentre finitivo vessillo della Patria”. Dell’entrata a Pavia di
la Guardia Nazionale era schierata lungo tutta la strada Carlo Alberto e delle truppe subalpine si conservò il
verso la città. Al termine dei saluti, Carlo Alberto si ricordo anche mediante un’iscrizione sul portale d’in-
avviò in direzione di Borgo Ticino, entrando a Pavia gresso del Ponte Coperto medievale.
12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX