Page 15 - Notiziario Storico 2024-4
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PAGINE DI STORIA





                                                                    alla presenza degli stessi Manara e Pelizza. Tutti erano
                 Il confine dinanzi a                               alle dipendenze della 5a Divisione Lombarda, al co-
                                                                    mando del Luogotenente Generale Gerolamo Ramo-
              Pavia era sorvegliato                                 rino, composta da circa 7.000 unità che erano state in
                                                                    gran parte posizionate nell’Oltrepò, anziché nel Sicco-
                      dai Bersaglieri                               mario (tra la sponda sinistra del Po e il Ticino), violando
                                                                    le direttive del comandante dell’Armata Sarda, General
                                                                    Maggiore Wojciech  Chrzanowski.  Un  dispaccio  del
                 volontari lombardi                                 Comitato di Immigrazione di Stradella aveva notiziato
                                                                    Ramorino che un forte contingente di soldati austriaci,
                       del Maggiore                                 munito di barconi e cannoni, era dislocato tra Corteo-
                                                                    lona e Belgioioso. Questa informazione lo convinse che
                                                                    il grosso delle truppe nemiche avrebbe invaso il Pie-
                 Luciano Manara e                                   monte a valle di Pavia, da Spessa Po, per avanzare senza

                                                                    ostacoli su Stradella e Alessandria.
                da una formazione                                   Ritenendo, perciò, che i movimenti austriaci su Pavia
                                                                    Borgo Ticino costituissero solo un’azione secondaria e
                                                                    che gli ordini ricevuti non fossero più conformi alle
                      di Carabinieri,                               circostanze, il generale trasferì gran parte della Divisione

                                                                    oltre il fiume Po, trattenendo nel Siccomario, sul confine
                     capeggiata dal                                 del Gravellone, soltanto il Battaglione di Manara ed i
                                                                    Carabinieri di Pelizza, nonché il Battaglione di Fanteria

                     Luogotenente                                   del Maggiore Cesare Bagolini, che fu distribuito lungo
                                                                    il Ticino, verso settentrione, tra Limido e Zerbolò.
                                                                    Contrariamente  alle  aspettative  del  comandante  Ra-
                 Tommaso Pelizza,                                   morino, a mezzogiorno del 20 marzo una consistente
                                                                    avanguardia austriaca giunse al Gravellone, dove parti-

              reduce da Pastrengo                                   rono le prime fucilate che segnavano l’inizio delle ostilità.
                                                                    Ingenti forze nemiche intanto avanzavano, prendendo

                                                                    forti posizioni lungo il confine. Fin dalle prime fucilate,
                                                                    il Luogotenente Pelizza rimase lievemente ferito da un
                                                                    colpo di arma da fuoco che gli staccò una spallina.
            Un drappello di Carabinieri a cavallo era giunto al se-  L’avanguardia  austriaca  era  costituita  da  circa  8.000
            guito  di  Pelizza,  al  quale  si  erano  uniti  quelli  delle  soldati, a fronte delle appena 700 unità piemontesi pre-
            locali Stazioni di Gravellone e di Carbonara.           senti nell’area. Non giungendo i rinforzi richiesti, che
            Il 6° Battaglione Bersaglieri di Luciano Manara era     lo stesso Pelizza aveva sollecitato, null’altro poteva fare
            formato da quattro compagnie, guidate dai capitani      la sottile linea difensiva, distesa lungo la sponda sabauda
            Giovanni Ferrari, Cesare Bonvicini, Felice Dubois e     del Gravellone, se non creare ostacolo e ritardare l’avan-
            Luigi Soldo. Due compagnie di Bersaglieri furono        zata della soverchiante forza nemica, che in alcuni punti
            schierate lungo il Canale Gravellone, una a La Cava     già riusciva a sfondare e invadere il Piemonte. Costretti
            e l’altra distribuita tra Sabbione e Carbonara. I Ca-   a indietreggiare, i Bersaglieri e i Carabinieri si attesta-
            rabinieri e i Bersaglieri, dei plotoni dei tenenti Eleu-  rono prima nel centro abitato di San Martino Sicco-
            terio Pagliano e Alessandro Mangiagalli, furono in-     mario e poi a La Cava. Così, venuta meno la difesa del
            caricati di presidiare il ponte di barche di Gravellone,  Gravellone, nulla poté impedire il dilagare di truppe e



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX  15
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