Page 14 - Notiziario Storico 2024-4
P. 14

PAGINE DI STORIA





            l’8 aprile seguente avverrà il completamento dei ranghi.
            Alla vigilia della guerra venne disposta la mobilita-
            zione  di  280  Carabinieri  a  cavallo,  ordinati  su  tre
            squadroni di guerra per la scorta al sovrano, e di altri
            154 Carabinieri suddivisi in tre mezzi squadroni de-
            stinati ai Corpi d’Armata.
            Con decreto del 15 aprile 1848, Carlo Alberto destinò
            il Maggiore Alessandro Negri di Sanfront al comando
            dei tre squadroni di Carabinieri che costituivano la sua
            scorta.  A  capo  dei  tre  singoli  squadroni  erano  stati
            invece  designati  i  capitani  Carlo  Augusto  Brunetta
            d’Usseaux, Luigi Incisa di Camerana e Angelo Bernar-
            dino Morelli di Popolo. Nel secondo squadrone, del ca-
            pitano Luigi Incisa di Camerana, era inquadrato anche
            il sottotenente Tommaso Pelizza. Negli anni a seguire,
            in periodi diversi, ritroveremo entrambi nel pavese.
            Tanti carabinieri si distingueranno in battaglia e in par-
            ticolare nella “Carica di Pastrengo”.



                  PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA
                          CAMPAGNA DEL 1849
                 SCONTRI A GRAVELLONE E LA CAVA

            Dopo una prima fase favorevole all’armata di Carlo Al-
            berto, il successivo ritiro delle truppe alleate del Gran-
            ducato di Toscana, dello Stato della Chiesa e del Regno
            delle Due Sicilie e i consistenti rinforzi pervenuti agli
            Austriaci determinarono la pesante sconfitta di Custoza
            (22-27 luglio 1848). Le truppe piemontesi furono così
            costrette a ritirarsi, prima verso Milano e poi oltre il
                                                                                   MAGGIORE ALESSANDRO NEGRI DI SANFRONT
            fiume Ticino. Il 9 agosto 1848 il generale Carlo Canera
            di Salasco firmò l’armistizio con il maresciallo Radetzky:
            l’Austria riprese il controllo dei territori del Lombardo Ve-  gettare due ponti di barche sul fiume, paralleli al Ponte
            neto ed i confini furono ripristinati sulla linea del Ticino,  Coperto, iniziando il trasferimento di soldati verso il
            del Gravellone e del Po.                                quartiere Borgo Ticino, che era ancora territorio au-
            Il  20  marzo  1849,  allo  scadere  dell’armistizio,  Carlo  striaco ma a poco più di un chilometro dalla frontiera
            Alberto, alla testa delle truppe subalpine, riattraversò il  del Gravellone.
            confine del Ticino, dal ponte di Boffalora, spingendosi   In terra piemontese, il confine dinanzi a Pavia era sor-
            fino a Magenta, senza incontrare truppe nemiche. In      vegliato dai Bersaglieri volontari lombardi del Maggiore
            quel momento sorse il sospetto che l’armata di Radetzky  Luciano Manara e da una formazione di Carabinieri,
            era ad attendere oltre il fiume Adda oppure da Pavia     capeggiata dal Luogotenente Tommaso Pelizza, il quale,
            tentava d’invadere il Piemonte.                         reduce  da  Pastrengo,  era  stato  destinato  al  comando
            In effetti, gli austriaci avevano concentrato ingenti forze  della Luogotenenza di Voghera, che aveva competenza
            tra Pavia e Belgioioso. Quella mattina, Radetzky fece   territoriale sull’area d’interesse.



            14 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX
   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19