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PAGINE DI STORIA
RE VITTORIO EMANUELE II
SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA
CAMPAGNA DEL 1859
DA GRAVELLONE A SOLFERINO
L’attesa dichiarazione di guerra dell’Austria giunse al
Governo di Torino il 26 aprile 1859. Il Piemonte mo-
bilitò l’intera Armata che fu posta sotto il diretto co-
mando di Vittorio Emanuele e concentrata tra Ales-
sandria e Casale.
L’invasione austriaca fu resa alquanto difficoltosa,
avendo il governo sabaudo disposto l’interruzione di
strade e ponti, l’aumento del flusso dei corsi d’acqua e
l’allagamento delle risaie, per dare tempo all’alleato
esercito francese di giungere sul campo di battaglia.
I Carabinieri presero parte al conflitto con delle for-
mazioni poste al comando del Colonnello Ferdinando
Martin Montù Beccaria.
Drappelli mobilitati furono assegnati al quartier gene-
rale principale ed ai quartieri generali delle Divisioni,
per i servizi di polizia militare. I servizi di guida e di
scorta furono invece demandati alla Cavalleria, per non
sottrarre Carabinieri al servizio informazioni, che era
stato preventivamente organizzato e devoluto a perso-
nale selezionato (operante in abiti borghesi) ed alle
Stazioni dislocate sui confini.
Particolarmente coinvolte furono le Stazioni di Trecate,
Vigevano, Garlasco, Carbonara al Ticino, San Martino
L’INVASIONE DEL PIEMONTE
Siccomario (ossia quella di Gravellone, che in quegli
anni aveva assunto la denominazione del capoluogo La prima azione del conflitto ebbe inizio verso le ore
comunale), Barbianello, Broni e Stradella, alle quali fu 15.00 del 29 aprile 1859, quando un’avanguardia nemica,
demandato il compito di segnalare d’urgenza tutte le varcato il confine del Gravellone, entrò in San Martino
novità di rilievo sulla frontiera e di proteggere le linee Siccomario, saccheggiandolo. Fu subito ordinata la cat-
telegrafiche. Al riguardo, il Generale Ruggero Deni- tura del sindaco, Pietro Marinoni, minacciandolo di fu-
cotti, storico dell’Arma, così scrisse nel 1914: “Concor- cilazione immediata se: “nel termine di un’ora non avesse
sero altresì al servizio informativo le Stazioni normali, e provveduto al riattamento delle due strade che da Pavia
sin dal 24 gennaio 1859 quella di San Martino Siccomario tendono l’una al Po, per Casteggio, e l’altra a Carbonara”.
era stata incaricata di vegliare, con la massima diligenza Tanti cittadini furono prelevati da casa a bastonate e
e cautela, sulle mosse delle truppe austriache affinché, in costretti a lavorare per la sistemazione delle strade.
caso di sconfinamento, si piegassero le portiere del ponte di L’anziano parroco, don Gaspare Signorelli, fu fatto
Mezzana Corti dove ogni giorno dovevasi comandare un prigioniero e trascinato a piedi fino a Pavia e Belgio-
servizio fisso di due carabinieri, pronti ai segnali della ioso. Nel frattempo, altre due colonne varcarono il
Stazione. In caserma fu pur tenuto pronto un carabiniere Gravellone dirigendosi, rispettivamente, verso la Lo-
col cavallo sellato, sì di giorno che di notte, per poter portare mellina e l’Oltrepò. Il primo scontro avvenne qualche
ad ogni momento gli avvisi occorrenti”. ora dopo nei dintorni di Sairano, del vicino comune
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX 17