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CARABINIERI DA RICORDARE





















                    OLINTO CHIAFFARELLI        LUIGI CREPALDI             ORESTE COLOMBI            FRANCESCO PORTA























                    SERGIO VALDORA            MARIO BENEDETTO            VITTORIO CARAFFA         BENEDETTO CORIPPO



            giore, e dalle sorelle Miranda e Livia Corippo, figlie del  medesimo. In tale posizione, il 15 febbraio 1944 fu invitato
            comandante della Stazione di Pavia Borgo Ticino, con-   formalmente a prestare giuramento di fedeltà alla repub-
            sentendo una visione più chiara degli avvenimenti.      blica sociale italiana, ma rifiutò nettamente e il 20 dello
            Ritornando, intanto, al rapporto del Generale Zambon,   stesso mese fu collocato in congedo per tale rifiuto. Ormai
            così leggiamo: “Il 18 dicembre 1944, Chiaffarelli si fece  le reciproche posizioni erano chiare, senza infingimenti e
            ricoverare figurativamente nel Policlinico di Pavia […]  senza possibilità di equivoci.”
            Approfittando della maggiore libertà, si dedicò completa-  Sebbene allontanato dalla caserma, il maggiore non ab-
            mente all’organizzazione delle bande di guerriglia in pro-  bandonò il territorio, rifugiandosi con la famiglia verso
            vincia di Pavia. Le armi occultate e quelle ricevute me-  la periferia della città, presso la cascina Carnevala di
            diante  aviolanci  furono  opportunamente  dislocate  e  Travacò Siccomario, continuando a prodigarsi, con cre-
            ripartite; gli uomini delle bande istruiti sui loro compiti; i  scenti difficoltà, nell’organizzazione delle sue bande.
            collegamenti e il servizio informazioni perfezionati […]  Scrive Zambon: “Quattro bande, di circa 50 uomini ciascuna,
            Ad un certo momento, e precisamente il 28 gennaio dovette  inquadrate prevalentemente da elementi dell’Arma e composte
            uscirne, perché ormai la sua equivoca degenza aveva inco-  da persone di ogni ceto e condizione, senza colore politico, si
            minciato a destare sospetti e, in quel tempo, i delatori non  tenevano pronte agli ordini del maggiore Chiaffarelli.”
            mancavano. Ottenne però, sempre con l’aiuto di amici com-  In  tutta  la  provincia  furono  tanti  i  collaboratori  del
            piacenti e fidati, 60 giorni di convalescenza allo scopo di  Maggiore Chiaffarelli, tra i quali, in ambito cittadino, i
            coprire ancora per qualche tempo la sua attività clandestina,  Tenenti Sergio Valdora e Mario Benedetto (noti nella
            mettere al sicuro la famiglia e procurarsi un rifugio egli  storia dell’Arma), nonché il Maresciallo Maggiore Be-



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IX  61
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