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CARABINIERI DA RICORDARE
LIBERAZIONE DI PAVIA
Posto che nell’area urbana di Pavia non vi erano altri formata da carabinieri e da partigiani del Siccomario;
ufficiali dell’Arma, il Maresciallo Maggiore Benedetto la seconda, comandata dal Maresciallo Maggiore Bonato
Corippo, per grado e anzianità, rappresenterà, dopo Ferdinando, proveniva da Corteolona; la terza era co-
la cattura di Chiaffarelli, una figura di riferimento mandata dall’Appuntato Rocco Celentano e proveniva
ancora più importante. Lo sarà per tutti i carabinieri da Belgioioso; l’ultima, operante in città, era alla guida
operanti in clandestinità, non solo quelli del territorio dell’Appuntato Luigi Del Rio. All’alba del 26 aprile
della propria Stazione (quartiere Borgo Ticino e Sicco- 1945, le squadre iniziarono le operazioni, unendosi ai
mario) ma dell’intera città e delle località attorno, già componenti di altri gruppi di partigiani sopraggiunti
rientranti nella circoscrizione della Compagnia di in città da direzioni diverse.
Pavia. Il Maggiore del genio militare Ubaldo Barberis, La brigata di Corippo, accolta dall’entusiasmo dei cit-
già comandante della Piazza di Pavia del CVL e fi- tadini del periferico quartiere di San Pietro in Verzolo,
gura di vertice del comitato insurrezionale, assumerà lungo il tragitto sarà più volte attaccata dai soldati te-
la carica di Comandante del Gruppo Carabinieri Vo- deschi, prima nei pressi dello stabilimento della SNIA
lontari della Libertà del Pavese, rapportandosi diret- Viscosa e poi nelle vicinanze di Villa Flavia.
tamente con Corippo. Controbattendo prontamente al fuoco nemico, gli uo-
Di particolare rilevanza è la relazione redatta dal mare- mini di Corippo riusciranno ad avanzare, subendo pur-
sciallo in data 22 maggio 1945, avente oggetto: “Ope- troppo il grave ferimento del Carabiniere Oreste Co-
razioni compiute nei giorni 25 aprile 1945 e successivi e lombi, che spirerà nella giornata. Scrive Corippo: “La
provvedimenti attuati per un primo riordinamento terri- squadra subisce un momento di scoramento, ma viene im-
toriale dell’Arma dei Reali Carabinieri.” Ne riportiamo mediatamente rianimata dal sottoscritto, riuscendo ad en-
uno stralcio: “Il 25 aprile è la vigilia della Liberazione di trare a Pavia e contribuire alle varie operazioni del mo-
Pavia dal giogo nazi-fascista. Precedentemente a questa vimento iniziato. Tutti i militari costituenti il gruppo di
data, lo scrivente aveva svolto opera avversa alla repub- Pavia, sia il 26 che nei giorni successivi hanno dato prova
blica. Con la conoscenza delle persone e dell’ambiente aveva di coraggio e instancabile attività, in tutti i compiti affi-
attirato a sé un buon nucleo di patrioti e aveva fornito a datigli: occupazione e presidio di località, disarmo dei te-
essi armi e munizioni. Verso le ore 17 del 25 aprile, il ca- deschi e fascisti, recupero di armi e materiali vari. I Cara-
rabiniere Porta Francesco si reca a Travacò Siccomario, binieri si sono dimostrati all’altezza del momento che
frazione Boschi, ove abita il sottoscritto, per avvertirlo che correva.” Corippo occuperà anche la caserma del
è atteso d’urgenza a Pavia. Luogo del ritrovo: a casa del Gruppo Carabinieri di Pavia, che era stata abbandonata
carabiniere De Paoli Giovanni. Giunti a Pavia verso le dalla guardia nazionale repubblicana, in condizioni pes-
ore 18, dopo breve attesa, giunge, in casa del De Paoli, il sime e senza mobilio. Recuperato l’indispensabile, la
maggiore Barberis Ubaldo. Questi chiede al sottoscritto se stessa sarà subito riattivata, con l’evidente soddisfazione
è pronto. La risposta è affermativa. Le squadre organizzate del pubblico, riferisce Corippo: “che passandovi davanti
precedentemente devono muoversi il mattino successivo di rivedeva volentieri i carabinieri”. In quei giorni saranno
buon’ora, per trovarsi all’ora e località stabilita.” riaperte anche le altre caserme dell’Arma nella provincia,
Quattro squadre si tenevano pronte ormai da tempo. Il mentre la situazione dell’ordine pubblico tenderà gra-
Carabiniere Porta fu quindi incaricato da Corippo di dualmente a normalizzarsi.
diramare le direttive. Il piano, già noto ai rispettivi co- Il comandante Chiaffarelli non poté essere sul campo
mandanti di squadra, prevedeva l’ingresso a Pavia da ma c’erano i suoi carabinieri, che seppero farsi carico
punti diversi e la convergenza presso la Prefettura e della pesante eredità dell’organizzazione, continuando
altri obiettivi del centro. La prima, la più numerosa e l’azione clandestina, fornendo un contributo prezioso
meglio armata, era capeggiata dallo stesso Corippo e nella Liberazione dei territori, riattivando le caserme.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IX 65