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A PROPOSITO DI...



                                                                           PER ICARABINIERI,



                                                                           LA TRAGEDIA INIZIÒ


            attraversamento del Tevere, fuori della cerchia urbana. DOPO MENO DI UN MESE,
            ponte della Magliana, che all’epoca era unico punto di

            Il ponte venne perso all’una, recuperato e riperduto
            nella nottata, e, infine, riconquistato dagli italiani alle  ALL’ALBA DEL7 OTTOBRE
            sette  del  mattino  del  9  settembre.  Fu  proprio  quel
            mattino che, per difendere il ponte, cadde eroicamente      1943, QUANDO TUTTI
            il  Capitano  dei  Carabinieri  Orlando  De Tommaso,
            urlando ai suoi giovani allievi “Avanti! Viva l’Italia!”.
            L’indomani, il 10 settembre, fu però firmata la resa:        I MILITARI DELL’ARMA
            iniziava  l’occupazione  nazista  di  Roma  città  aperta,
            che,  se  risparmiò  (da  parte  tedesca)  il  patrimonio       IN SERVIZIO NELLA
            storico e architettonico della città, fu durissima per la
            popolazione.  Iniziò  una  vera  e  propria  repressione
            che,  per  i  militari  e  i  civili  romani,  si  rilevò  ogni  CAPITALE FURONO
            giorno sempre più pesante, con arresti, torture e fuci-
            lazioni senza processo.                                  DISARMATI E TRATTENUTI
            Per i Carabinieri, la tragedia iniziò dopo meno di un
            mese, all’alba del 7 ottobre 1943, quando tutti i militari
            dell’Arma in servizio nella Capitale furono disarmati            IN CASERMA, PER
            e trattenuti in caserma, per poi essere deportati verso
            il nord. Furono vicende che, nella loro tragicità, inte-   POI ESSERE DEPORTATI
            ressarono migliaia di uomini. Passiamo, però, ora, ad
            un ricordo più particolare, che riguarda le nostre pro-           VERSO IL NORD
            tagoniste con i loro giovani mariti.
            Quel 7 ottobre, il Tenente Genserico Fontana riuscì
            miracolosamente a salvarsi dalla deportazione, saltando  Dopo  il  7  ottobre,  nella  Capitale,  l’Arma  era  stata
            da una finestra della caserma dove si trovava. Il Tenente  sostituita in tutti i servizi dalla P.A.I. (Polizia dell’Africa
            Romeo Rodriguez Pereira, invece, fu arrestato e portato  Italiana), che riscuoteva la piena fiducia degli occupanti.
            alla stazione ferroviaria Ostiense. Come per oltre 2.000  Tornato a Roma, il Tenente Rodriguez Pereira seguì
            militari  dell’Arma,  la  destinazione  era  un  campo  di  l’esempio  di  altri  giovani  colleghi,  come  Genserico
            detenzione  in  Germania.  Durante  una  fermata  del   Fontana,  che  radunarono  i  loro  militari  verso  nuovi
            convoglio nei pressi di Pordenone, il giovane Romeo     obiettivi, ma sempre in favore dei cittadini.
            riuscì a saltar giù dal treno, nascondendosi poi nella  In breve, si formò il Fronte Clandestino di Resistenza
            vegetazione circostante. Intraprese un viaggio a piedi  dei Carabinieri, guidato dal citato Generale Caruso, da
            verso sud, impiegando diversi giorni. L’Ufficiale, na-  poco in congedo. Anche alcune donne, come visto, se-
            poletano di nascita e di formazione, avrebbe potuto far  guirono quei militari; tra quelle poche, le due giovani
            rientro nella città natale, ormai liberata. In tanti, dopo  mogli Rina e Marcella si prestarono subito “a tenere i
            l’armistizio, erano scesi verso sud. Romeo invece preferì  collegamenti tra i mariti e i sottufficiali a loro più fedeli,
            tornare  a  Roma,  sua  sede  di  servizio,  sicuramente  che svolgevano già attiva opera di assistenza e di propa-
            anche perché lì c’era la sua Marcella.                  ganda”.  Le  loro  case  “divennero centri di riunione dei



            38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IX
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