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A PROPOSITO DI...
COPERTINA DEL CALENDARIO STORICO
DELL’ARMA DEI CARABINIERI 1995
REALIZZATA DAL PITTORE
GIANLUIGI MATTIA
militari dell’Arma non percepivano più lo stipendio.
Qui avrebbero dovuto ritirare delle somme di danaro
da elargire ai colleghi più bisognosi. Furono, invece,
tutti arrestati dalle SS, giunte sul posto forse a seguito
di una delazione. I due Ufficiali furono portati prima
nel noto carcere di via Tasso e poi in quello di Regina
Coeli, dove i nazisti avevano occupato il terzo e il sesto
braccio. I tedeschi di solito trasferivano dal carcere di
via Tasso a Regina Coeli i prigionieri già stremati dalle
torture; i detenuti di Regina Coeli venivano poi tradotti
a Via Tasso per essere sottoposti agli interrogatori. I
due giovani Tenenti erano accusati di spionaggio a
favore degli alleati e ritenuti organizzatori badogliani
di bande armate. Le due mogli, appresa la notizia del-
l’arresto, non furono sopraffatte dallo sconforto. Anzi,
come poi avrebbe scritto il Generale Caruso, “fu in tale
circostanza che rifulsero in tutta la loro luminosa grandezza
il coraggio e il sublime spirito di abnegazione” delle
signore Fontana e Rodriguez Pereira.
Le due piccole combattenti immaginarono di pianificare
l’evasione dei loro mariti dal carcere. Quella che oggi
sarebbe un’operazione difficile, allora non era un’azione
proprio impossibile. Si ricordi, infatti, che, il 24 gennaio
1944, dal carcere di Regina Coeli riuscirono ad evadere
due detenuti eccellenti, Giuseppe Saragat e Sandro
militari”, componenti rispettivamente i nuclei Fontana Pertini. I due politici, che nell’Italia repubblicana
e Rodriguez, “i quali vi trovavano ospitalità, cure e aiuti sarebbero diventati Presidenti della Repubblica, furono
in viveri, denaro e indumenti”. Nell’opera di assistenza le protagonisti di una rocambolesca evasione dal peniten-
due signore furono “particolarmente attive, prodigando ziario romano. Erano in tanti che ben sapevano che
tutte se stesse per seguire fedelmente le direttive dei mariti, quei bracci carcerari potevano essere l’anticamera della
spesso con notevole rischio personale”. Ho usato, inserendoli morte. Le due ventenni decisero allora di tentare l’im-
“tra virgolette”, gli esatti termini utilizzati nelle proposte possibile. Raccolsero i loro gioielli e danaro per l’am-
di ricompensa redatte personalmente dal Generale montare di 100.000 lire, una cifra considerevole. Il loro
Caruso, che, poi decorato in vita con la Medaglia d’Oro obiettivo era corrompere il sottufficiale tedesco, un
al Valor Militare, fu al vertice di quel fronte clandestino. certo Arthur Kroaz, addetto alla vigilanza dei mariti.
Nel pomeriggio di venerdì 10 dicembre 1943, i due Sapevano che era un’operazione rischiosa, ma non
Tenenti, insieme al Brigadiere Candido Manca, si re- ebbero esitazioni. Il 24 febbraio 1944, un mese dopo la
carono in via della Mercede n.42, presso l’ufficio di fortunata evasione dei futuri Presidenti Saragat e Pertini,
Realino Carbone, un sostenitore dei combattenti per procedettero a corrompere il tedesco, consegnandogli
la nostra libertà. Non dimentichiamo che quegli eroici gioielli e danaro. Il nazista intascò il malloppo.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IX 39