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PAGINE DI STORIA















                                                                    «Poco dopo le 18, il nuovo Ministro della Guerra Sorice,
                                                                    il gen. Castellano e il magg. Marchesi, del Comando su-
                                                                    premo, si portarono al ministero degli Interni per vedere
                                                                    che atteggiamento avrebbe assunto il sottosegretario Al-
                                                                    bini. Pare che i tre fossero “pronti a tutto” e che Castellano
                                                                    e Marchesi avessero le pistole in tasca». Ma, come ormai
                                                                    ci ha abituato questa complessa vicenda, secondo il
                                                                    diretto interessato lo svolgimento dei fatti non fu per
                                                                    nulla quello di cui testé si è dato conto. In una inter-
                                                                    vista resa al Corriere della Sera il 5 febbraio 1955,
                                                                    Umberto Albini che, ricordiamolo, pur non avendo
                                                                    diritto di voto, fu uno dei firmatari dell’ordine del
                                                                    giorno Grandi, smentì in maniera clamorosa la ver-
                                                                    sione di Marchesi, sostenendo che «alle 18 circa del 25
                                                                    luglio fui chiamato per telefono dal ministro della Real
                                                                    casa e invitato a recarmi subito dal ministro Acquarone.
                                                                    In anticamera trovai il generale Cerica, il prefetto Senise
                                                                    e il Capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio in
                                                   IL TENENTE       sostituzione del sottosegretario alla Presidenza, medaglia
                                                   COLONNELLO       d‘oro Amilcare Rossi che non era stato rintracciato. Il duca
                                                  ANGELO CERICA
                                                    NEL 1927        Acquarone si presentò con in mano il decreto di nomina
                                                                    del nuovo Capo del Governo e io appresi in quel momento
                                                                    del “fermo” di Mussolini e della nomina del Maresciallo
                                                                    Badoglio». Ed  anche  il  ricordo  di  Carmine  Senise
                                                                    (“Quando ero Capo della Polizia” – Ruffolo editore,
                                                                    Roma,  1946)  è  coincidente  con  quello  di  Albini:
                                                                    «Verso le ore 17.00, infatti, il fedele maresciallo Viparelli
                                                                    venne a rilevarmi con una macchina per condurmi dal
                                                                    Duca Acquarone. Col Duca non c’era che il Sottosegretario
            zioni su cosa deve fare; se non collabora lei può uscirsene  per l’Interno Albini, ma giunse poco dopo il Comandante
            dal Ministero e sarà un uomo libero”. Albini rimase fra-  Generale dell’Arma dei Carabinieri Cerica e annunziò:
            stornato, ma dopo qualche istante rispose che era pronto a  “Tutto è fatto”. Raccontò poi i particolari dell’arresto di
            collaborare. Allora Castellano gli disse di chiamare la  Mussolini». Pertanto, in questa ulteriore traduzione dei
            Centrale ove si trovava Senise, neo capo della Polizia;  fatti, il Generale Cerica non ricevette alcuna telefo-
            Senise entrò. Castellano dettò il telegramma ai Prefetti  nata nell’ufficio di Acquarone (probabilmente prima
            con cui veniva annunciato l’arresto di Mussolini e veni-  di entrarvi e in un’altra stanza) e Albini si recò al Qui-
            vano impartite le prime disposizioni di ordine pubblico».  rinale su richiesta del Ministro della Real Casa, da
            Questa cronaca è sostenuta anche da Ruggero Zan-        solo  e  senza  alcuna  costrizione.  Questi  frangenti,
            grandi (1943: 25 luglio – 8 settembre, Feltrinelli, 1964):  quindi, non sono stati ancora chiariti.



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IX  19
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