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PAGINE DI STORIA













                                                                    da Vittorio Emanuele. Stretta di mano calorosa. Il re disse:
                                                                    “che giornata calda”; Mussolini rispose “sì, una giornata
                                                                    molto calda”; mentre il duce si avviava verso l’auto, il re
                                                                    trattenne De Cesare al sommo dello scalone; gli disse che
                                                                    non lo aveva mai visto prima e domandò chi fosse; si con-
                                                                    gedò dal re e trovò Mussolini alle prese con i carabinieri.
                                                                    Un ufficiale sull’attenti, con urbanità, lo induceva a salire
                                                                    sull’autoambulanza. De Cesare udì il duce esclamare: “che
                                                                    esagerazione! Io non ho paura di niente. E poi c’è la presi-
                                                                    denziale” […] Il capitano dei carabinieri insistette, il duce
                                                                    pure, finché l’ufficiale disse: “è un ordine”. Mussolini si
                                                                    rassegnò e salì a bordo seguito da De Cesare. […] durante
                                                                    il tragitto non aprì bocca; fu De Cesare che chiese di ral-
                                                                    lentare perché i sussulti facevano male al duce; qui il duce
                                                                    disse: “se tutti i malati li trasportate così…”; arrivarono in
                                                                    una caserma dei carabinieri, De Cesare non sa quale (Le-
                                                                    gione Allievi – ndA); Mussolini entrò nella stanza del
                                                                    Comandante e De Cesare in quella del relatore».
                                                                    Al di là della dilatazione della durata del colloquio tra
                                                                    il duce e il sovrano, che durò invece circa 20 minuti, la
                                                                    cronaca di De Cesare è da ritenersi attendibile in quanto
                                                                    coincidente con le versioni dei coprotagonisti.
                                                                    Da ultimo, veniamo al principale attore sulla scena: Be-
                                                                    nito Mussolini. In una serie di articoli, una decina, pub-
                                                                    blicati sul Corriere della Sera nel giugno e nel luglio
                                                                    1944, egli raccontò le vicende che portarono al tracollo
                                                                    del  regime. Trovò  spazio  anche  la  descrizione  degli
                             GENERALE PAOLO PUNTONI
                             AIUTANTE DI CAMPO DEL RE               istanti del suo arresto (Mussolini parla in terza persona):
                                                                    «Erano esattamente le diciassette e venti quando il re ac-
            dal segretario del duce (Mussolini tale e quale, Longanesi  compagnò Mussolini sulla soglia della casa. Era livido e
            & C., 1973): «alle 17,00 in punto si entrò a villa Savoia  sembrava ancora più piccolo, quasi rattrappito. Strinse la
            […] Mussolini appariva nervoso; aveva l’aria di chi si  mano a Mussolini e rientrò. Mussolini scese la breve scali-
            attende qualcosa di grave; si dominava bene ed era padrone  nata e avanzò verso la sua automobile. A un tratto un ca-
            di sé; […] diede l’idea che volesse dimettersi ma non di fi-  pitano dei carabinieri lo fermò e gli disse testualmente:
            nire arrestato; la “presidenziale” che scortava l’auto del  “Sua Maestà mi incarica di proteggere la vostra persona”.
            duce, restò fuori dai cancelli; il duce entrò nella camera  Mussolini fece ancora atto di dirigersi verso la sua macchina,
            dove lo aspettava il re; De Cesare attese fuori, nell’androne  ma il capitano, indicando un’autoambulanza che stazio-
            [e si intrattenne] con uno degli aiutanti di campo, un Te-  nava vicino, gli disse: “No. Bisogna salire qui”. Mussolini
            nente Colonnello (Tito Livio Torella – ndA) […] trascorse  montò sull’autoambulanza e con lui il segretario De Cesare.
            da mezzora a tre quarti d’ora; poi uscì prima il duce, seguito  Insieme col capitano salirono un tenente, tre carabinieri e



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VIII  13
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