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PAGINE DI STORIA
Il 12 marzo 1815
Giovanni Maria fu
durante i famosi 100 giorni di Napoleone, il 10 dicembre
era maggiore, nel maggio 1819 fu decorato dell’Ordine ammesso nel Corpo
dei SS. Maurizio e Lazzaro (OSML) “per zelanti servigi
gotenente colonnello e il 1° febbraio 1821 luogotenente dei Carabinieri Reali.
prestati nella carriera dell’armi”, nel novembre era luo-
colonnello comandante i Cacciatori della Regina. Questo
reparto di fanteria leggera era stato costituito nel 1815 Il 10 novembre era
e vestiva un’attillata uniforme di taglio austriaco blu,
con colletto e paramani bianchi e fodera e risvolti rossi, maggiore, il 7 giugno
coi bottoni di stagno. Si ritirò in pensione nel 1825 con
Lire Piemontesi 2.700 annue, cui se ne aggiungevano
700 in quanto decorato di OSML. 1820 luogotenente
Nel 1821 prese l’avvio un nuovo sconvolgimento, che
seguì la rivolta costituzionalista di Spagna. Gli ideali ri- colonnello in 2^,
voluzionari non erano sopiti, e il ritorno alle monarchie
marzo Santorre Annibale Filippo Derossi, conte di Po- e il 2 dicembre 1820
assolutiste non poteva essere accettato facilmente. Il 6
merolo e signore di Santarosa, e altri esponenti di spicco
della nobiltà e alcuni generali, si abboccarono col prin- colonnello
cipe Carlo Alberto del ramo cadetto Savoia-Carignano,
per ottenere il suo sostegno per la promulgazione della comandante
Costituzione.
Il 10 marzo ebbe inizio la rivolta con l’occupazione – in
qualche caso cruenta – delle Cittadelle di Alessandria, del Corpo
Torino e Vercelli. Il 12, alla luce delle azioni violente
avvenute, il Cavasanti diramò un Regio Manifesto a
firma del re per invitare la popolazione a mantenersi venne affidata a Carlo Alberto, che in un primo tempo
fedele e rispettare l’ordine, ma quanto affisso fu distrutto cedette alle richieste dei costituzionalisti, legati alla
sistematicamente su ordine del Ministro di Pulizia. Carboneria (vedi Notiziario Storico N.1 Anno VI,
A questo punto il Cavasanti iniziò ad agire d’iniziativa, pag. 12). In quei giorni di grave crisi in un primo tempo
secondo quello che riteneva fosse l’interesse del sovrano Giovanni Maria Cavasanti firmò la richiesta della Co-
e di Casa Savoia, organizzando servizi di vigilanza, an- stituzione, probabilmente spinto dall’atteggiamento di
che in abito civile, e protezione della famiglia reale. colui che ricopriva provvisoriamente il ruolo di sovrano
Non può inoltre escludersi che abbia avuto la possibilità e, non avendo Carlo Felice eredi, appariva come il logico
di ricevere informazioni sul progressivo “inquinamento” successore. Contestualmente chiese ripetutamente,
dei reparti ad opera di esponenti liberali, ad opera del quanto inutilmente, di poter intervenire coi suoi cara-
fratello maggiore, ancora in servizio. La situazione pre- binieri contro i rivoltosi. Nella sua relazione successiva
cipitò e re Vittorio Emanuele, incapace di gestire la si- agli eventi traspariva un certo disappunto per un minor
tuazione, il 13 fuggì a Nizza, abdicò a favore del fratello utilizzo del Corpo, tenuto in disparte nell’attività di tu-
Carlo Felice, in quel momento a Modena, e la reggenza tela dell’ordine pubblico a dispetto delle sue immediate
32 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VIII