Page 22 - Notiziario 2023-5
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PAGINE DI STORIA








                                    PARTICOLARE DI CAVE ARDEATINE, OLIO
                                     SU TELA DI VITTORIO PISANI, MUSEO
                                    STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI







            partecipazione  all’attività  spionistica,  limitandosi  a
            confermare ciò che risultava palese. Ai carabinieri in
            fase istruttoria aveva ammesso di essere stata ingag-
            giata a stipendio fisso dall’Ufficio Informazioni fran-
            cese di Nizza per fare da tramite fra questo ed il sot-
            tufficiale  della  Regia  Marina,  di  avergli  portato  e
            consegnato la somma di ventiduemila lire come com-
            penso di documenti dati e promessi, ed una macchina
            fotografica per la loro riproduzione. Ammise che il 10
            dicembre dell’anno precedente era andata a Nizza, fin
            dove i carabinieri non l’avevano seguita essendosi fer-
            mati evidentemente alla frontiera italo-francese, e di
            avere avuto in tale occasione un abboccamento con
            gli agenti dell’Ufficio Informazioni, che erano giunti
            a consigliarle di stabilirsi a Roma per meglio svolgere
            la sua attività spionistica col Traviglia, seppure negò
            di avere ricevuto da questi tutti i documenti e le notizie
            che egli aveva dichiarato di averle fornito. Meglio andò
            all’avvocato Amadeo: il suo difensore ebbe facile gioco
            nell’evidenziare che mai si era avvicinato al sottufficiale
            di Marina (che peraltro negò di averlo conosciuto), e
            la Agliardi riferì che nella circostanza in cui si recarono
            assieme a Nizza lui era rimasto discosto, e che la notte
            durante la quale nella camera della pensione dovette
            fotografare i documenti temporaneamente consegna-
            tigli dal Capo Furiere aveva furtivamente comminato
            un sonnifero all’avvocato, addormentandolo. Le pelli-
            cole fotografiche rinvenute erano in un cappotto che
            era il suo, e non dell’Amadeo come inizialmente era
            parso. Questi, dunque, fu assolto per insufficienza di
            prove. Per Agliardi e Traviglia la sentenza, inappellabile
            poiché proveniente dal Tribunale Speciale, fu la pena
            capitale, da eseguire mediante fucilazione nella schiena,
            previa degradazione per il militare.
            Il  successivo  11  maggio  il Traviglia  fu  condotto  a
            Forte  Braschi,  ove  munito  dei  conforti  religiosi  si



            22 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VIII
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