Page 12 - Notiziario Storico 2023-4
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PAGINE DI STORIA






                                                                          Il comando della


                                                                             Legione Reale

            relli in gran parte controllati dall’Austria, tale unione
            aveva una valore rilevante: garantiva una parentela fra
            un Principe ereditario potenziale e la casata di uno degli  Leggera e del Corpo
            stati pre-unitari sostenuti dall’Austria. Dal 1816 al 1820
            fu segretario della commissione mista austro-piemontese  dei CC.RR., di durata
            che recepì sostanzialmente le richieste austriache sul
            piano di difesa comune dell’Italia settentrionale. Nella      effimera, furono
            sua strategia non era al momento presente ostilità verso
            l’Austria, considerata funzionale agli interessi sabaudi.
            Con un mutamento della linea politica di Vittorio Ema-       per lui solo tappe
            nuele, che riconsiderò in termini positivi l’apporto che
            avrebbero potuto dare alla sua azione di governo anche       intermedie, verso
            elementi estranei al mondo reazionario di cui si era ini-
            zialmente circondato, il Balbo e l’Asinari di S. Marzano   il ritorno a un ruolo
            ottennero grandi spazi e ciò ebbe riflessi positivi per il
            di Saluzzo, che il 12 maggio 1817 fu nominato colon-
            nello comandante la Legione Reale Leggera, avente com-        politico di rilievo
            piti di controllo delle frontiere, antesignana della Guar-
            dia di Finanza.
            Nel 1818 dette alle stampe, presso il libraio torinese
            Pier Giuseppe Pic, i 5 volumi dell’Histoire militaire du  considerato filofrancese, infatti pur proseguendo nella
            Piémont e sposò il 23 agosto Teresa Maria Luisa Arborio  fortificazione della frontiera occidentale iniziata dal suo
            Gattinara dei marchesi di Breme, già due volte vedova,  predecessore Nicolis di Robilant nel 1818, cominciò a
            dei cui figli si sarebbe preso cura. All’incarico al vertice  preparare l’esercito per un’eventuale campagna contro
            della  Legione Reale Leggera,  seguì  il  23  marzo  1819  l’Austria e dispose numerosi avanzamenti degli ufficiali
            quello più prestigioso di colonnello comandante i Ca-   ex-napoleonici, nonché la nomina in delicati posti di
            rabinieri Reali. Due scelte successive nel settore della  comando di aderenti alla Carboneria, facilitando incon-
            sicurezza dello Stato, da parte del sovrano, che erano  sapevolmente i moti liberali del marzo 1821. Questi lo
            indice di grande fiducia, e che il 27 novembre 1820 gli  colsero di sorpresa, nonostante uno di principali espo-
            permisero di essere promosso Maggior Generale e otte-   nenti della rivolta, il maggiore di fanteria Santorre De
            nere l’incarico di 1° segretario (ministro) della Guerra e  Rossi di Santarosa, dirigesse una delle divisioni del di-
            della Marina, ricoperto fra il 27 novembre 1820 e il 12  castero. Il 12 marzo Vittorio Emanuele abdicò, i suoi
            marzo 1821. Possiamo serenamente dire che il comando    ministri si dimisero e si allontanarono da Torino, il di
            della Legione Reale Leggera e del Corpo dei CC.RR.,     Saluzzo raggiunse la Savoia. Probabilmente ebbe il suo
            di durata effimera, furono per lui solo tappe intermedie,  ruolo per salvargli il futuro il comportamento del fratello
            verso il ritorno a un ruolo politico di rilievo. Ciò, peral-  Annibale,  oramai  Tenente Generale e  governatore  di
            tro, non fu gradito da generali più anziani, che aspira-  Nizza dal 1820 al 1822, che ospitò e protesse il re e la
            vano all’incarico, e a Carlo Alberto, che interruppe pra-  regina in fuga da Torino. Nessuno dei di Saluzzo si fece
            ticamente i rapporti col suo tutore. Come ministro fu   coinvolgere, e Alessandro, che era a capo della casata, al





            12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VIII
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