Page 67 - Notiziario Storico 2022-4
P. 67

CARABINIERI DA RICORDARE












                      La sUa vita Per La Patria
                                                                         Il piccolo presidio
                          (10 settemBre 1937)
            E, purtroppo, fu proprio in quello stesso frangente sto-
            rico (maggio-giugno 1937) che ebbe inizio la ribellione   si difese ad oltranza
            dell’Amhara, fomentata da «agenti propagandistici stra-
            un suo interessantissimo articolo. «Deposte le armi – ri- e con grande valore,
            nieri» come ebbe a ricordare il Magg. Giovanni Celi, in

            corda l’ufficiale – per procedere alacremente alla realizza-
            zione del nuovo ordinamento e disperdere le tracce di quello           tanto che
            che era stato un governo primitivo, ogni regione fu orien-
            tata secondo le nostre leggi e le nostre istituzioni e, pur ri-    «…esaurite le
            spettando –  necessariamente  –  usi  e  consuetudini  dei
            nativi nonché religioni e tradizioni, l’azione di ognuno si
            rivolse alla prosperità di quella terra in un clima di pace,  munizioni e dopo
            di attrazione e di benessere». La rivolta dell’Amhara e, in
            particolare, quella che interessò la regione del Beghe-    un’epica lotta, fecero
            meder è stata dettagliatamente ricordata dalla storica
            Federica Saini Fasanotti, la quale evidenzia come il ful-       olocausto della
            cro della medesima «erano le terre aspre e montuose solcate
            dal fiume Tacazzè», luoghi dove ebbero inizio i primi
            scontri, esattamente il 24 agosto ’37, allorquando i ribelli  propria vita all’ombra
            attaccarono una Colonna italiana, la “Nobile”, composta
            da  due  Compagnie  del  XXV  Battaglione  e  da  una             del Tricolore»
            banda musulmana, agli ordini del Capitano Nobile. Eb-
            bene,  nel  ricostruire  l’eccidio  di  Arbì  Ghebià,  ove
            avrebbe trovato morte gloriosa anche il nostro Briga-
            diere Mairo, la storica – che erroneamente riporta la
            data del 15 settembre, anziché quella del 10 settembre
            – ricorda che in quella circostanza: «…la vice residenza  munizioni e dopo un’epica lotta, fecero olocausto della pro-
            di Arbì Ghebià, nel Gaint, veniva attaccata da un grosso  pria vita all’ombra del Tricolore», come ricorda il Celi e
            contingente di armati che avevano il sopravvento sulle  così come immortalò il pittore De Vita in un suo cele-
            truppe italiane: le notizie, ancora incerte, riferivano che il  bre disegno a colori. Il sacrificio dell’avamposto italiano
            capo del fortino al momento dell’attacco si era dato alla  non risparmiò ovviamente la piccola Stazione dei Ca-
            macchia, che il combattimento era stato “accanitissimo” e che  rabinieri Reali, i cui componenti trovarono morte glo-
            erano morti il capitano Raimondo, il capomanipolo Ma-   riosa assieme al proprio comandante, per l’appunto il
            riotti, un brigadiere, due carabinieri e otto zaptiè» . Il pic-  Brigadiere Antonio Mairo. I loro nomi rispondono a
            colo  presidio,  al  comando  del  valoroso  Capitano  di  quelli dei Carabinieri Giovanni Pazzaglia, originario
            Fanteria  Domenico  Raimondo,  composto,  come  s’è     di Montemonaco (Ascoli Piceno) e Luigi Medda, ori-
            compreso, sia da elementi nazioni che coloniali, si difese  ginario di Iglesias, così come a quello dello Zaptiè
            ad oltranza e con grande valore, tanto che «…esaurite le  Eman Gherenchiel, tutti successivamente decorati al



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII  67
   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72