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A PROPOSITO DI...
La riforma del 1833
ridusse le dimensioni nel settembre 1873, descriveva questo tipo di uniforme,
degli alamari, indicando alcune particolarità, nel collo e nei paramani
che erano di colore blu oltremarino. Gli alamari, ap-
posti sul collo, avevano, al posto delle stellette di divisa,
privandoli dei bottoncini con le cifre del sovrano; le stellette
erano utilizzate solo quando quegli ufficiali erano ri-
dell’ornamento chiamati in servizio. La tipologia descritta rimase in
voga per pochissimo tempo, infatti, il colore oltrema-
rino del colletto e dei paramani rimase in vigore solo
barocco “a catena”, fino al 1890.
Fu anche l’epoca in cui vennero fissati definitivamente
ma mantenendo tutti gli elementi distintivi per l’uniforme dei musicanti
che, da allora, non avrebbero più subito modifiche: gli
alamari in foglia d’alloro sul colletto e sui paramani e
il caratteristico due “cetre”, previste sulle code dell’abito. Prima di al-
lora, unico distintivo per i carabinieri musicanti era la
disegno a foglie “lira ricamata in argento da una parte e dall’altra del
colletto al punto ove le due parti si affibbiano, una lira
invece delle granate alla punta delle falde”. Ma a delineare
in maniera puntuale l’uniforme dei musicanti fu l’Istru-
zione sulla divisa del 1880 in cui si stabilì che «il vestito
uniforme ordinaria degli ufficiali dei carabinieri reali. Il per musicante è guarnito: a) di alamari in ricamo d’ar-
documento previde per gli ufficiali: «due alamari, uno gento, in due pezzi, da cucirsi uno per parte alle estremità
per ogni banda, ricamati in argento a catenella con asola anteriori del colletto con sopra una stelletta di divisa. Gli
formata di palma, branca e nappo, larghi 3 centimetri e alamari rappresentano una cetra sormontata da stella ed
lunghi 15. Le due punte della goletta sono ornate di due ornata alla base da una piramide, da sbarra e da quattro
stellette di metallo argentato, con piccolo orlo nero all’in- foglie d’alloro; al fianco della cetra s’innalza un ramo di
torno, fissate sulla goletta nel vuoto dell’alamare». Per la 17 foglie e 13 bacche d’alloro. Il tutto è eseguito con filato,
prima volta, gli alamari per gli ufficiali vennero corre- canutiglia e scudetti d’argento su panno nero incollato
dati da una stelletta. Per i carabinieri, invece, gli alamari sopra una fodera di basino colorato. Il panno è sporgente
erano «in argento, composti di quattro pezzi, da cucirsi tutto all’intorno di millim. 3 a millimetri 6, e nella parte
due per parte alle estremità anteriori del colletto» e la anteriore ha la forma arrotondata del colletto; b) di alamari
stelletta era di «di panno bianco» (Istruzione sulla divisa in ricamo d’argento, in due pezzi, da cucirsi uno per parte
della truppa dell’arma dei carabinieri reali del 30 luglio sulle manopole. Gli alamari a forma di cono, rappresentano
1877). Una singolare versione degli alamari fu prevista un disegno come quello del colletto, ma in proporzioni più
per la piccola montura a code da ufficiali dei carabinieri, grandi. Inferiormente ed a lato della cetra vi è un piccolo
nella foggia indossata, di preferenza, dagli ufficiali ri- ramo a 9 foglie e 5 bacche d’alloro, e sul fianco un ramo
chiamati temporaneamente in servizio per esercitazioni con 18 foglie e 11 bacche pure d’alloro, il tutto lavorato
e manovre. Al riguardo, la legge sull’ordinamento del- colle stesse materie del precedente».
l’Esercito, proposta dal ministro Ricotti ed approvata Un’altra singolare innovazione di quel periodo fu l’uti-
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VII 35