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CRONACHE DI IERI
IL MAGGIORE VINCENZO MAURO IN GRANDE UNIFORME
corredato finalmente da un apparato iconografico che
ancora oggi impressiona. A risaltare subito sono gli
uomini al comando, il Maggiore Vincenzo Mauro,
«colui che iniziò la lotta contro il brigantaggio sardo»
e il Capitano Giuseppe Petella, «lo sterminatore del
brigantaggio in Sardegna». Il primo, trasferito dal-
l’Appennino romagnolo dove già aveva sgominato una
famosa banda di malviventi, si ambienta subito nelle
forre del nuorese e procede con durezza di metodi, già
collaudati con successo dalla Gendarmerie francese in
Corsica: arresto immediato di complici e familiari dei
latitanti, sequestro del bestiame e un sensibile aumento
di caserme dell’Arma sul territorio interessato. E i ri-
sultati non si fanno attendere, nel settembre del 1898
«ben otto latitanti vennero colpiti dal piombo dei no-
stri militi», tra questi il mitico bandito Giovanni Cor-
beddu, «detto per le sue ferocie il Re della Macchia».
Sulla scia dei successi del Mauro si innesta l’opera del
suo validissimo successore: il Capitano Petella, al co-
mando in quella leggendaria battaglia di Morgogliai,
del luglio del ’99, dove si fece piazza pulita della fami-
gerata banda Serra Sanna, che aveva «sparso il terrore
e fatta strage in quasi tutta la regione», colpevole tra
l’altro anche dell’uccisione del valoroso Appuntato
Pietro Sini. Fiancheggiati dal battaglione di fanteria
della Brigata “Palermo” – quello del Bechi – sono però
i carabinieri, radunati prestamente dal Petella, a cir-
condare e dar l’assalto, nel cuore della notte, alla mon-
tagna dove si scoprono asserragliati i banditi. Lo scon-
tro a fuoco è violentissimo, l’ottimo e coraggioso
Brigadiere Gasco – giustiziere dell’efferato dorgalese
Berrina – viene ferito alla gola e il Carabiniere Aven-
tino Moretti, che aveva freddato l’anno prima il terri-
bile Corbeddu, si lancia all’assalto e viene colpito a
morte; ma cade anche il capo banda, Elia Serra Sanna
e tre dei suoi fedelissimi. Quattro fuggiaschi riescono
a violare l’accerchiamento e uccidono a tradimento un
soldato della “Palermo” per sottrargli il moschetto, la
deflagrazione attira però i carabinieri che dopo uno
scambio di fucilate eliminano i malviventi. Al rientro
22 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VII