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CRONACHE DI IERI




                                                                       Il 12 settembre, alle



                                                                      ore 16,30, nei pressi


            fortificazione Odescalchi, venne preso di mira da al-
            cuni paracadutisti tedeschi che intendevano scher-             di Palo Laziale si
            nirlo per poi razziare il castello. Il giovane non si
            lasciò intimorire. Resistette agli insulti. Lasciò cadere  consumò il dramma.
            nel vuoto ogni minaccia. Riuscì a non reagire alle pro-
            vocazioni fino a quando i tedeschi non gli imposero
            di consegnare la propria rivoltella.                       Il Carabiniere Attilio
            Attilio Umberto Gambaretto si svincolò dalla collut-
            tazione e riuscì a raggiungere un vicino deposito di    Umberto Gambaretto,
            armi  e  afferrò  dall’interno  una  bomba  a  mano.
            Strappò con i denti la sicura e lasciò che l’ordigno           riconosciuto tra i
            esplodesse in mezzo al gruppetto degli assalitori. Egli
            stesso rimase dilaniato dall’esplosione. Trasportato
            all’ospedale mutilati di Roma, decedette il giorno suc-    più audaci difensori
            cessivo a causa delle ferite riportate. Il suo gesto e il
            suo  coraggio  fece  scalpore  tra  gli  stessi  tedeschi  i  della fortificazione
            quali, attoniti, rinunciarono a razziare il castello Ode-
            scalchi. Nel dopoguerra, ad Attilio Umberto Gamba-
            retto, a ricordo di quel gesto eroico, venne intitolata     Odescalchi, venne
            una strada nel comune natio di Roncà.
                                                                           preso di mira da

                               a
                         LA 20 SEZIONE MISTA
                                                                       alcuni paracadutisti
                  CARABINIERI REALI MOBILITATA
            La 20a Sezione venne mobilitata dalla Legione di Mi-
            lano  e  formalmente  istituita  il  16  giugno  1940.  Il              tedeschi
            giorno successivo il reparto venne aggregato alla 7a
            Divisione di Fanteria “Lupi di Toscana” e inviata sul
            fronte occidentale senza però entrare in contatto di-
            retto con il nemico. Per il sopraggiungere dell’armi-   combattimenti corpo a corpo con il nemico e tra le
            stizio con la Francia, la Sezione venne sciolta (30     peggiori intemperie. Grandine, fango e neve non fre-
            ottobre 1940). Il 29 dicembre 1940, ricostituita con    narono lo slancio dei militari. Accanto ai soldati della
            personale quasi completamente nuovo, fu assegnata       “Lupi di Toscana” e della “Brigata Julia”, i carabinieri
            nuovamente alla “Lupi di Toscana”. Il reparto da Mi-    della 20a Sezione attaccarono le posizioni greche del
            lano raggiunse Brindisi. Da quel porto, il 1° gennaio   Taronine e del Mali Tabain per attestarsi, successiva-
            1941, raggiunse l’Albania. Il 5 successivo arrivò a Va-  mente, nelle zone di Hani, Bubesi, Vinani, Poggio
            lona. Il 10 gennaio 1941, dopo una dura marcia nel      Boschetto. Durante questa fase, oltre alle operazioni
            fango e sotto una pioggia battente, la Sezione rag-     militari, la Sezione provvide anche a svolgere servizi
            giunse il teatro operativo nella zona di Carizza. Qui   di  vigilanza  dei  prigionieri.  Regolarmente  furono
            partecipò alle operazioni militari. Durissimi furono i  svolti anche servizi sulle carrozzabili o sulle strade fer-



            44 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI
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