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CRONACHE DI IERI
La battaglia
1940 seguiva le sorti della Divisione, venne affidato
il compito di provvedere alla difesa del comando di-
visionale. L’8 settembre, mentre iniziarono a trapelare esplose violenta
sempre più insistentemente le prime notizie di un ar-
mistizio firmato con gli alleati, tutti gli uomini della il 9 settembre ‘43.
Sezione Carabinieri vennero allertati. Si temeva l’at-
tacco tedesco. La battaglia esplose violenta il 9 mat-
tina. Ci vollero quattro lunghi giorni e notti per Ci vollero quattro
respingere le formazioni tedesche di Panzegrenadier
e Fallshirmjäger. lunghi giorni e notti
Tutti i carabinieri della Sezione parteciparono alla
battaglia. Tra essi si distinse il Carabiniere Attilio
Umberto Gambaretto. Il giorno 11 fu il più critico. per respingere le
Attilio, a capo di un nucleo della Sezione, armi in
pugno, affrontò una formazione di paracadutisti te- formazioni tedesche
deschi che era riuscita a penetrare di sorpresa nel Ca-
stello. Solo un’accanita resistenza consentì ai
carabinieri di non soccombere e respingere oltre le di Panzegrenadier e
mura gli assalitori.
Nel pomeriggio di quello stesso giorno, il Carabiniere Fallshirmjäger.
Gambaretto disperse col fuoco della mitraglia una co-
lonna motocorazzata tedesca che aveva lanciato un Tutti i carabinieri
nuovo e improvviso attacco per prendere il castello.
L’azione costrinse i tedeschi a ritirarsi lasciando sul
terreno uomini e materiali. Frattanto, il giorno se- della Sezione
guente, in seguito a quanto stabilito dalla convenzione
di Roma (che obbligava le truppe italiane dislocate parteciparono alla
entro cinquanta km dalla Capitale a deporre le armi),
il Generale Cappa ordinò il disarmo alla Divisione
“Lupi di Toscana” ottenendo dai tedeschi “il ricono- battaglia. Tra essi si
scimento del contegno valoroso delle sue truppe”. I reparti
italiani “non avrebbero dovuto consegnare le armi diret- distinse il Carabiniere
tamente ai tedeschi ma ad un ufficiale del Comando di
Divisione e agli ufficiali, marescialli e CC.RR. della Di-
visione fu lasciato l’armamento individuale”. Tutto sem- Attilio Umberto
brava avviato a una risoluzione che non avrebbe
comportato ulteriori perdite di vite umane. Sempre il Gambaretto
12 settembre, alle ore 16,30, nei pressi di Palo Laziale
si consumò il dramma. Il Carabiniere Attilio Gam-
baretto, riconosciuto tra i più audaci difensori della
42 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI