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CRONACHE DI IERI











            sistenza offerta loro, in particolare, da sette fratelli
            del capobanda e da congiunti e amici, tanti, troppi,
            in quella piccola comunità di pastori e contadini. Fa-
            voreggiatori e informatori agevolavano i movimenti
            dei malviventi, offrendo loro sostentamento e ospi-
            talità, in quel settore di montagna così vasto, boscoso
            e ostile, da non permettere, con i normali criteri di
            polizia dell’epoca, di operare agevolmente l’arresto
            del bandito e dei suoi associati.
            Finalmente giunse la notizia attesa: il pomeriggio del
            9 febbraio, Martone e gli altri erano stati visti in un
            castagneto a nord della piana del Cesima. La fonte
            confidenziale aggiunse che la moglie del latitante Mar-
            tone si trovava a Roccapipirozzi, nel territorio di Sesto
            Campano, luogo in cui dimorava anche l’amante di
            Raffaele Peluso, altro componente della banda. Fu ne-
            cessario, pertanto, elevare il numero di uomini già pre-
            disposti della Compagnia di Isernia e della Compagnia
            di Capua, a settantacinque per reparto, per permettere
            l’accerchiamento della località. Vennero formate sei co-    IL GENERALE MARIO DE SENA, VICE COMANDANTE GENERALE
                                                                       DELL’ARMA DAL 9 SETTEMBRE 1985 AL 18 FEBBRAIO 1987, CHE
            lonne, ciascuna composta da due squadriglie.
                                                                      ALL’EPOCA DEI FATTI COMANDAVA LA TENENZA DI TEANO. IN BASSO
                                                                        LA FOTO DEL BANDITO MARTONE DA UN GIORNALE DEL TEMPO
                                                                    La prima colonna, affidata al Capitano Margiotta, aveva
                                                                    come base di partenza il km 150 sulla strada Casilina,
                                                                    nei pressi di Mignano, e il compito di scalare e bloccare
                                                                    la zona del Monte Cesima dal lato occidentale.
                                                                    La seconda, guidata dal Tenente De Sena, con par-
                                                                    tenza dal km 160 sulla via Casilina, al bivio della fra-
                                                                    zione  di  Campozillone,  dal  settore  sud,  avrebbe
                                                                    raggiunto quota 665, al confine tra le province di Ca-
                                                                    serta e di Campobasso. Il Maresciallo Capo Pasquale
                                                                    Sperandeo della Stazione di Presenzano fu posto al co-
                                                                    mando della terza colonna che aveva l’obiettivo di giun-
                                                                    gere, partendo da Presenzano, a quota 742 e di prendere
                                                                    contatti con la seconda e la quarta colonna.
                                                                    La quarta, guidata dal Capitano Mambor, aveva come
                                                                    punto di partenza lo stradale a sud di Sesto Campano,
                                                                    sulla via Venafrana, e l’obiettivo di arrivare a quota 665,
                                                                    prima di Colle Castello, e di prendere contatti con la
                                                                    terza e la quinta colonna.



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO VI  37
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