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PAGINE DI STORIA
MIGNANEGO (GENOVA), 2 GIUGNO 1976.
SCOPRIMENTO DELLA LAPIDE COMMEMORATIVA
DEI CARABINIERI TRUCIDATI DAI NAZISTI-FASCISTI
Settantacinque partigiani, per la
maggior parte ragazzi non ancora
ventenni, vennero condotti nel cor-
tile del convento, privati di ogni ef-
fetto personale che servisse a
identificarli, e a gruppi di cinque,
spinti lungo il sentiero che porta al
Gorzente, dove vennero fucilati.
Il rastrellamento della zona conti-
nuò nei giorni seguenti.
Altri 19 membri delle due brigate
partigiane, tra cui Giancarlo Odino,
vennero condotti alla Casa dello
Studente a Genova. Dopo essere
stati torturati, furono fucilati il 19
maggio al colle del Turchino in-
sieme a una quarantina di detenuti
politici genovesi.
Stessa sorte toccò ai Carabinieri;
quel giorno stesso i militari di Mi-
gnanego, ai quali nel frattempo si
era aggiunto il Carabiniere Ezio
Balestrazzi, della Stazione di Sestri
Ponente, vennero circondati da un
folto contingente di tedeschi. Ci fu
un accanito combattimento.
I Carabinieri si difesero, Melagro in
particolare sparò fino all’ultima car-
tuccia, ma vennero catturati e, in-
sieme agli altri partigiani, tradotti
nella caserma di Voltaggio.
arresero, convinti d’aver salva la vita. Il rastrellamento L’11 successivo, otto prigionieri furono prelevati dalla
proseguì sino alla notte successiva: molti vennero cat- caserma e condotti nei pressi del cimitero del paese.
turati, qualcuno morì combattendo, in pochi riusci- Qui furono fucilati. Nel gruppo c’erano Melagro, Fa-
rono a eludere l’assedio e a fuggire, anche grazie rina, Taddei e Galioto, insieme a quattro partigiani.
all’aiuto dei contadini della zona. Minata e fatta esplo- Di fronte al plotone di esecuzione il giovane Mela-
dere la Benedicta, i nazifascisti rinchiusero i prigio- gro, nel momento in cui il comandante ordinò il
nieri nella vicina cappella. fuoco, esclamò: “Viva l’Italia”. Il giorno seguente fu
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