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PAGINE DI STORIA





               Nella primavera del


              1944, le rovine della



              grangia benedettina                                   All’epoca prestavano servizio al reparto i giovanissimi
                                                                    Carabinieri Pierino Melagro, Clemente Farina, Set-
                   divennero sede                                   timo Giudici, Guido Taddei e Nicolò Galioto. Pre-
                                                                    sero le armi e si incamminarono per le mulattiere che
                      del comando                                   conducevano alla Benedicta, per ricongiungersi alle
                                                                    bande partigiane. Le due formazioni non costitui-
                                                                    vano un reale pericolo per il nemico poiché i loro
                  intendenza della                                  componenti, in totale un migliaio, erano male armati
                                                                    e dispersi su un territorio molto vasto, eppure i tede-
                 brigata autonoma                                   schi  ritenevano  le  posizioni  occupate  dalle  stesse
                                                                    strategiche in caso di eventuale sbarco alleato sulle
                                                                    coste liguri.
                    “Alessandria” di                                La zona aveva finito per essere oggetto della massima

                                                                    attenzione sia da parte dei comandi alleati che da
                   Giancarlo Odino                                  parte di quelli tedeschi a partire dal febbraio – marzo.
                                                                    I comandi tedeschi erano preoccupati dalla insidiosa
                                                                    minaccia partigiana (si parlava di un possibile sbarco
             detto “Italo”, capitano                                alleato nel Golfo di Genova) e puntavano chiara-

                                                                    mente a garantirsi ampia libertà di manovra attra-
             dei Granatieri, e della                                verso il “risanamento” dell’entroterra di Genova che
                                                                    collega la provincia di Alessandria con quella di To-
               3^ Brigata d’assalto                                 rino e di Milano. L’importanza strategica di questa
                                                                    zona può spiegare la massiccia azione militare nazi-
                                                                    fascista  che  si  svolse  attorno  alla  Benedicta  nel-
                 Garibaldi “Liguria”                                l’aprile 1944.
                                                                    La mattina del 7 giunsero a Voltaggio, comune dal

                      agli ordini del                               cui territorio si saliva all’area del monastero, alcuni
                                                                    reparti tedeschi per operare un rastrellamento della
                                                                    zona. Quel giorno il Maresciallo Giovanni Taino, co-
             Capitano degli Alpini                                  mandante interinale della locale Stazione, era intento

                                                                    a conversare con un ufficiale della g.n.r. giunto da
                    Edmondo Tosi,                                   Alessandria con un camion pieno di militi quando gli
                                                                    si avvicinò un ragazzino di circa 10 o forse 12 anni,
                                                                    che gli consegnò un bigliettino. “Scappa qui con noi
               iniziatesi a formare                                 altrimenti i tedeschi e i fascisti ti arresteranno e ti por-

                                                                    teranno via. Sei tradito. Ti aspettiamo alla cascina Re-
                   sul finire del ’43                               miti ove stiamo formando un forte nucleo di militari
                                                                    dell’Arma per lottare contro i tedeschi”. Fece appena in
                                                                    tempo a leggere la firma: “I carabinieri di Migna-



            26 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI
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