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PAGINE DI STORIA





               Passate le prime settimane di incertezza



                    i carabinieri sbandati si collegarono a


                   quella che fu definita “Banda Caruso”,


                     prendendo il nome dal Generale dei



                 Carabinieri Filippo Caruso. Il contatto di


                 Perra era un sottufficiale della Tenenza



                  Savoia, il Brigadiere Candido Manca di


                 Dolianova, un esponente del Comitato


                 di Liberazione Nazionale (CNL) insieme



                al Tenente Colonnello Giovanni Frignani






            il 27 gennaio 1944, un periodo di grande caos pochi     Lobefaro. “Scoprii in seguito che in precedenza i nazisti
            giorni dopo lo sbarco ad Anzio e Nettuno: un’azione in  avevano preso anche i Carabinieri Candido Manca (arre-
            cui furono liberati diverse importanti personalità che  stato il 10 dicembre 1943) e Giovanni Frignani (preso il
            erano state rinchiuse in un monastero benedettino per-  23 gennaio del 1944, pochi giorni prima dell’azione): fu-
            ché sospettate di operare contro i nazifascisti e che   rono portati in via Tasso e lungamente torturati e poi mo-
            erano in procinto di essere deportate in Germania (vedi  rirono  entrambi  nell’eccidio  delle  Fosse  Ardeatine  il  24
            Notiziario Storico N. 1 Anno II, pag. 32). Tra questi il  marzo 1944”.
            senatore Bergamini, diversi giornalisti di fama e avvo-  Dopo l’azione Perra venne avvisato che era il caso di an-
            cati romani, dame di corte di casa Savoia, parenti di mi-  dare via da Roma perché c’erano troppi rischi per lui.
            litari di alto rango. “Entrammo in tre, gli altri a fare da  “Scappai da Roma nel marzo 1944 con tre commilitoni, tutti
            palo. Eravamo ben disposti, e operammo rapidamente. Il se-  sardi: uno di Cagliari, uno di Quartu e uno di Capoterra.
            natore Bergamini era ultimo perché anziano e lento; gli misi  Andammo verso L’Aquila, in Abruzzo, prendendo passaggi
            una mano sul colletto e una sul fondo dei pantaloni e lo sca-  anche da camion tedeschi che ci mettevano dietro, nei cassoni;
            raventai di peso in macchina. Io però, che ero l’ultimo nella  all’Aquila rientrai in servizio (ma non in divisa) e venni
            fila, restai senza ‘passaggio’ in auto e dovetti scappare a  inviato a Cagnano Amiterno. Andando verso Cagnano però
            piedi per prendere la circolare mentre mi sparavano ad-  mi fermai a Pizzoli, dove c’era un professore sardo, professor
            dosso”. Due dei partecipanti vennero poi presi e inter-  Mura, che era un capo partigiano; a quel punto presi colle-
            rogati con torture in via Tasso, gli Appuntati Talamo e  gamento con lui e seguii le sue indicazioni. Avevo la pistola



                                                                       NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI  9
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