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PAGINE DI STORIA
CLAUDIO PERRA CON CON I SUOI COMMILITONI
ma in Abruzzo non la portavo con me, mentre a Roma saltare tutto (ponti, cabine elettriche ecc.); intervenivamo
l’avevo sempre con me anche se era molto pericoloso in quanto sulle retrovie tedesche, sui reparti di guastatori tedeschi”. E
se scoperto, secondo gli ordini di Kesserling, mi avrebbero do- poi arrivò la liberazione: “In quella zona fummo liberati il
vuto fucilare sul posto”. I tedeschi in Abruzzo rastrellavano giorno di Sant’Antonio, il 13 giugno 1944, e per tre giorni
tutto, per approvvigionarsi portavano le mandrie di buoi fu terra di nessuno, non c’erano tedeschi ma non c’erano ne-
con loro mentre andavano verso Nord, a volte ricatta- anche altri eserciti. Poi arrivò l’Esercito Italiano del Regno
vano con le armi anche i sindaci locali per farsi dare gli del Sud e gli Alleati. Nel frattempo io avevo ripreso servizio
armenti. “Noi con altri resistenti cercavamo di intervenire ufficialmente come carabiniere a Cagnano Amiterno; riem-
per evitare che, quando i tedeschi andavano via, facessero pimmo la caserma del paese di fascisti locali per alcuni giorni,
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