Page 8 - Notiziario 2021-1
P. 8
nemmo in tre, tutti sardi, non sapevamo dove andare. Ci
piazzammo in un punto che dominava la via Salaria, lì
vicino c’era il ponte sull’Aniene e lì c’era una postazione
dei Granatieri di Sardegna con una mitragliatrice. Sotto
di noi c’era un accampamento dell’aeronautica perché lì
c’era quello che era chiamato aeroporto del Littorio e vicino
anche una stazione di smistamento ferroviario, luoghi più
volte bombardati dagli Alleati”.
Passate le prime settimane di incertezza i carabinieri
sbandati si collegarono a quella che fu definita “Banda
Caruso”, prendendo il nome dal Generale dei Cara-
binieri Filippo Caruso che in seguito venne preso e
torturato in via Tasso (vedi Notiziario Storico N. 5
Anno II, pag. 58).
Il contatto di Perra era un sottufficiale della Tenenza
Savoia, il Brigadiere Candido Manca di Dolianova (un
sardo, ancora una volta); lui era un esponente del Co-
mitato di Liberazione Nazionale (CNL) insieme al Te-
nente Colonnello Frignani, quello che aveva arrestato
Mussolini (e che a sua volta fu in seguito arrestato).
Con Manca si incontrava in piazza Quadrata tutti i
giorni e lui gli dava le tessere annonarie per poter re-
cuperare qualcosa da mangiare. “E poi c’erano famiglie
coraggiose che presero questi soldati sbandati come came-
rieri in casa e così avevamo un tetto e potevamo dormire
e mangiare. Io portavo anche ciò che riuscivo ad avere con
FOTO-RICORDO DEL CARABINIERE PERRA le tessere”. Perra risiedette, tra gli altri, presso l’avvo-
cato Calabria, di origine napoletana, che aveva tre ma-
che andavano sugli autocarri. Sapevamo che venivano por- schi e una femmina, il maggiore era un ufficiale pilota
tati via ma non sapevamo dei massacri dei campi di con- che era caduto in Cirenaica ed era a casa per rimet-
centramento, lo abbiamo saputo dopo, non si sapeva nulla”. tersi. “Erano giovani, avevano più fame di me!”.
Anche nel quartiere della Garbatella c’erano famiglie Lavorava in questa famiglia che spesso organizzava
originarie di Monserrato: dai racconti di Perra è evi- ricevimenti nei quali serviva come cameriere, ascol-
dente come questa rete di emigrati dalla Sardegna aiutò tava e riferiva. “E poi, dovemmo agire e fare qualcosa.
questi ex militari senza nessun riferimento. Un bel giorno mi dissero di farmi trovare alle due alla
“Anche prima di sbandare in ottobre ci sentivamo abban- passeggiata archeologica. Dissi una scusa all’avvocato Ca-
donati. Sul Monte Antenne, dove avevamo la Stazione, labria e andai. Eravamo undici, un complotto. Arrivato
c’era anche una divisione della Sassari: all’otto settembre lì mi diedero un parabellum ma poi scoprii che era scarico
scapparono tutti, militari, ufficiali, abbandonarono tutto per evitare che ci fossero ritorsioni per possibili morti”.
e fuggirono. Anche i Carabinieri della Stazione. Rima- Era la famosa “Beffa di San Gregorio al Celio” avvenuta
8 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI