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A PROPOSITO DI...
I battaglioni del
Reale Reggimento
battaglione lasciò Cattaro e si trasferì a Brescia, dove
poco dopo venne raggiunto dai battaglioni 1° e 2°. Dalmata erano
Il 4° rimase a Zara. Il 3°, dopo aver rifornito di uo-
mini di altri due, fu trasferito a Venezia per il servizio articolati su sei
marittimo.
Il 24 marzo 1809 il reparto fu messo in allarme e ai
primi di aprile 1° e 2° battaglione si trasferirono a Mon- compagnie: 4
selice, partirono per Treviso, la sera del 15 aprile bivac-
carono e la mattina successiva tre compagnie del 1° e cacciatori, uno
tre del 2° combatterono a Fontana Fredda. Dimostra-
rono fermezza e sangue freddo, in modo particolare si
distinsero le compagnie carabinieri e volteggiatori che si volteggiatori e uno
spinsero avanti in ordine sparso e caricarono vigorosa-
mente gli austriaci obbligandoli a ripiegare. L’azione carabinieri
costò caro: 30 morti, 76 feriti e 92 prigionieri e il mat-
tino del 17 aprile i due battaglioni, unitamente all’ar-
mata, si ritirarono sul Piave e la sera bivaccarono a due che il territorio italiano era stato evacuato dal nemico e
miglia dal fiume. Il 19 si trasferirono a Venezia a presidio la missione era compiuta, il comandante mosse verso il
del forte di Marghera; qui, mentre tagliavano alberi per grosso dell’armata per la via più breve, per Villach e St.
migliorare i campi di vista e tiro, furono attaccati im- Hermagor. Qui vi erano 600/700 austriaci che si rifu-
provvisamente. L’azione si concluse a sera con la com- giarono nel forte di Schaffemburg abbandonando un
pleta sconfitta del nemico che perse 500 tra morti e fe- magazzino di materiale. Il reparto si rimise in marcia
riti. Il 3 maggio, unitamente ad altri reparti, il 1° diretto in Ungheria e il 13 giugno era al sobborgo di
battaglione mosse su Treviso occupata dagli austriaci. Schambatz davanti a Raab, ove trovò il nemico con-
Il 6 maggio, ritiratosi il nemico, si diresse verso il ponte centrato e ben trincerato nei pressi di Papa e Raab. Gli
sul Piave. Il 7 maggio il 1° partì da Treviso con la Divi- italiani erano su due divisioni, a ciascuna delle quali era
sione Fontanelli e si diresse sul Piave verso Maserada, il aggregato un battaglione di Dalmati, e il 14 giugno si
9 guadò il fiume, operazione non scevra di pericoli per diressero su Raab. Giunti a contatto fu ordinato alla 1ª
l’altezza delle acque e la forza della corrente. L’11 il brigata di portarsi avanti, ma la tenace resistenza rese
battaglione superò a guado il Tagliamento e il 16 a Rei- necessario far muovere la 2ª brigata, di cui faceva parte
sfeldt ricevette ordine di attaccare il nemico ben trin- il 1° battaglione Dalmata, per portarsi sulla destra e
cerato sulle alture di Tarvis. L’azione, vivacissima, durò spiegarsi allo scopo di minacciare il fianco nemico. La
due ore: benché il nemico avesse forze superiori dovette mossa ebbe successo e gli austriaci batterono in ritirata.
ritirarsi. I Dalmati ebbero 86 feriti fra i quali il tenente Il battaglione catturò oltre 200 prigionieri, al prezzo di
Ferrero, comandante i carabinieri, e 27 morti. Il mattino 8 morti e 35 feriti fra i quali 3 ufficiali. La fortezza di
successivo furono presi altri fortini e l’unità la sera del Raab capitolò dopo 12 giorni. La divisione raggiunse
18 giunse in prossimità di Villach. Presburgo il 1° luglio: i dalmati occupavano un’impor-
Fra il 25 e il 29 maggio i Dalmati occuparono combat- tante posizione di fronte a quella nemica al di qua del
tendo il passo di Monte Croce e Stalli, respingendo gli Danubio, separata dagli avamposti austriaci da un pic-
avversari verso Muda e Oberdrauburg. Considerando colo braccio di fiume e completamente allo scoperto:
56 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO V