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A PROPOSITO DI...
una barricata, superata e abbattuta, quindi giunse a Bres- siderò italiano, e a differenza di unità croate e istriane,
sanone. Seguirono altri combattimenti a Chiusa, Fel- indossò uniformi che richiamavano i colori della Repub-
thurns e Muhlbach, ove il 20 dicembre i due battaglioni blica Cisalpina e del Regno d’Italia. Venne sciolto nel
dalmati si concentrarono. 1814 mentre aveva il suo deposito a Verolanuova, il 28
A inizio gennaio 1810 i battaglioni lasciarono l’Alto settembre. Nell’occasione, “gli uomini dal sergente abbasso
Adige e scesero in Trentino. Ritornarono poi per qualche originari della Dalmazia, Ragusa ed Albania saranno ag-
tempo in Alto Adige e il 16 marzo ricevettero l’ordine di gregati all’Imperial Regio Battaglione austriaco Dalmata”.
rientrare a Venezia. Avevano eseguito arresti, perquisi- Per gli ufficiali, chi voleva poteva andarsene con tre mesi
zioni, rastrellamenti, servizi di scorta a materiali e persone. di paga come buonuscita, gli altri avrebbero dovuto far
Ad esempio il 21 dicembre un caporale e quattro carabi- richiesta per passare al servizio dell’Austria, ma solo pochi
nieri scortarono a Bressanone il curato di Vals, mentre il avrebbero potuto essere aggregati al battaglione di stanza
19 gennaio, di notte, “un distaccamento di cinquanta cara- a Zara, ove i posti erano stati già tutti occupati.
binieri si portò alla casa di Masso di Moretta in distanza
circa due ore da Pergine per arrestare un certo Andrea Morei, BATTAGLIONE CACCIATORI ISTRIANI
capo insorgente.” Col Decrèt che costituiva la Legione Dalmata fu formato
Venezia accolse i Dalmati con solenni manifestazioni e a Parenzo, in Istria, il Battaglione Reale d’Istria. Con l’or-
in piazza San Marco il Podestà Renier pronunziò un so- ganico della fanteria legère francese, aveva sei compagnie,
lenne discorso, ricco di elogi e di cenni al legame fra la delle quali una carabinieri, quattro cacciatori e una volti-
città e la Dalmazia. Il colonnello rispose: “...È ben dolce geurs. Costituito nel 1806 per fronteggiare le incursioni
per i Dalmati il rammentare i sacri vincoli che li hanno per britanniche, soffrì a causa delle diserzioni e ciò che ri-
e
lungo tempo uniti a questa città antica Regina dell’Adriatico, maneva confluì nel 3 Legèr. La giubba nel 1808 era di
riguardandola essi come loro primitiva madre politica ed i taglio austriaco, ad un petto, grigia con paramani a punta,
suoi cittadini come lor fratelli primogeniti…”
Nel 1811 il copricapo era lo shako e la compagnia carabi-
nieri era riconoscibile per pon-pon e cordoni rossi allo Il Regno di Napoli
shako e spalline a frangia rosse. Calzoni bianchi, con alte
uose sotto al ginocchio. Galloni rossi a “V” rovesciata al aveva reggimenti
braccio per indicare l’anzianità di servizio, e in passama-
neria dorata per i gradi dei sottufficiali.
Il reggimento partecipò alla campagna di Russia nel di fanteria leggera,
1812, inquadrato nel IV Corpo del Viceré. Il 28 novembre
ripassò la Beresina, dopo 70 giorni di marcia raggiunse organizzati sul
la Vistola; a Verona ritornarono il colonnello comandante
Loriot, francese, e due battaglioni della forza di una
scarsa compagnia ciascuno. Novecento i Dalmati caduti, modello francese,
dieci i decorati con la “Croce di ferro” e cinque con la
“Legion d’Onore”. Fu poi la volta della campagna di con compagnia
Germania nel 1813, i tre battaglioni si ridussero ad una
sola compagnia che il 25 febbraio 1813 era sull’Oder. scelta di carabiniers
Il reparto, epurato degli elementi di diversa etnia, si con-
58 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO V