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PAGINE DI STORIA
ACQUARELLO “EROISMO M. O. V . M. ORAZIO PETRUCCELLI”
DI G.DI STEFANO, MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Il proclama di Badoglio venne confermato dopo
qualche ora da un ordine del Comandante della 11ª
Armata (da cui dipendeva la Divisione Acqui e i
reparti al suo seguito) che recitava: “Seguito armi-
stizio, truppe italiane 11ª Armata seguiranno seguente
linea di condotta: se i tedeschi non faranno atto di vio-
lenza armata, italiani non, dico non, rivolgeranno le
armi contro di loro, non, dico non, faranno causa co-
mune con ribelli né con le truppe anglo-americane.
Reagiranno con la forza ad ogni violenza armata”.
Il 10 settembre, quando ancora non si erano sopiti
i festeggiamenti per la notizia dell’Armistizio, il
comando tedesco inviò un dispaccio seguito da un
ultimatum con il quale si intimava ai reparti italiani
di cedere le armi individuali o, in alternativa, di
proseguire la lotta al loro fianco. Il 12 settembre le
truppe tedesche, probabilmente per “spingere” i re-
parti italiani a riaffiancarli nel prosieguo della
guerra, occuparono le Stazioni dei Carabinieri di-
slocate a Lixuri. Durante quella stessa mattinata
ammainarono la Bandiera italiana e issarono, nella
locale piazza d’armi, quella del Reich, come a riba-
dire che tutti avrebbero dovuto continuare a com-
battere sotto quel vessillo. All’episodio risposero il
Sottotenente Petruccelli, il Maresciallo Vincenzo
Fimiani e altri tre Carabinieri che, innanzi allo stu-
pore del picchetto tedesco, ripristinarono il trico-
lore. Vollero così far intendere che l’eventualità di
continuare a combattere al fianco dei tedeschi fosse
priva di ogni fondamento. In quelle stesse ore per-
venne dal Comando dell’11ª Armata l’ordine di
“resistere con le armi all’intimazione tedesca di di-
sarmo”. A mezzogiorno del 14 settembre le forze
italiane risposero al diktat tedesco: “Per ordine del
Comando Supremo italiano dell’11ª Armata e per vo-
lontà degli Ufficiali e dei Soldati, la Divisione Acqui
non cede le armi”. Il Tenente Alfredo Sandulli Mer-
curo comunicò per iscritto che i suoi uomini “non
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