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PAGINE DI STORIA
Sui fatti di Selenizza
ha indagato la
Giuseppe Nucifora. E’ lo stesso citato da Citernesi;
all’epoca dei fatti era tenente di complemento del- Procura di Bari dopo
l’Arma, e riferisce in particolare sulla scomparsa del
Carabiniere Vincenzo Saracino, in forza alla 17ª accertamenti fatti
Compagnia mobilitata comandata dal Capitano En-
rico Raffaele. Nucifora spiegava di essere venuto a co-
noscenza che il Tenente Colonnello Ricci e il dall’Arma del
Capitano Raffaele, dopo essere stati trattenuti dai ri-
belli come ostaggi, furono seviziati e uccisi nell’agosto capoluogo pugliese.
1943 nella zona di Berat. “Più tardi - affermava Nu-
cifora - sono venuto a sapere che era stato il Tenente dei Le ossa ritrovate
Carabinieri albanese Spahiu a svelare ai ribelli, il giorno
prima della partenza, la località in cui il reparto avrebbe
dovuto recarsi, causandone così la distruzione. Di ciò nel nella “Grotta del
1946 feci ampia deposizione dinanzi al Tribunale mili-
tare in sede istruttoria, per l’eccidio del Colonnello Ga- pipistrello” sarebbero
mucci e dei suoi carabinieri”. Nucifora riferiva anche
cisamente verso il 20 aprile 1943, furono rinvenuti infatti i resti di alcuni
che pochi giorni prima del suo rientro in Italia, pre-
lungo le sponde del fiume Vojussa, nei pressi di Mi-
feli, i corpi putrefatti di alcuni carabinieri apparte- dei carabinieri
nenti al suo reparto; impossibile procedere
all’identificazione perché privi dei documenti e di considerati dispersi
gran parte dell’uniforme.
Un’altra testimonianza viene dall’Appuntato Salva-
tore Di Maggio, presente in Albania all’epoca dell’ar-
mistizio: “Era risaputo che i partigiani comunisti altro Capitano, pure dei Carabinieri [Enrico Raffaele,
dell’Albania passavano per le armi tutti gli appartenenti nda]. Detti ufficiali dovevano essere scambiati con alcuni
all’Arma, per cui fui costretto, all’atto dell’armistizio a loro prigionieri, ma siccome il comando italiano aveva
cambiare divisa”. Così ne aveva trovata una da sergente loro imposto di condurre i due ufficiali a Valona perché
della sussistenza che gli permise di unirsi prima ai avvenisse lo scambio, pensando che la richiesta italiana
partigiani poi a una missione inglese, con sede nella potesse nascondere qualche tranello, fucilarono i due ita-
zona di Dukati, a circa 25 chilometri da Valona. liani. Questo assassinio avvenne dopo circa un mese da
“Presso questa missione ebbi modo di conoscere un parti- che li avevano fatti prigionieri, dopo averli tenuti come
giano comunista, corrispondente al nome di Chiasim, il bestie e dopo averli obbligati a lavorare nella maniera più
quale comandava un battaglione di partigiani prima bestiale, non tenendo conto nemmeno dell’età piuttosto
dell’8 settembre 43 e che poi era passato al servizio degli avanzata del Tenente Colonnello Ricci. Sembra che questo
inglesi come informatore. Costui un giorno raccontava ad Chiasim debba venire in Italia, e forse sarebbe già qui
altri albanesi che il suo reparto, prima dell’armistizio, giunto se a causa di una puntata tedesca verso Kimara,
aveva fatti prigionieri il Tenente Colonnello Ricci e un non fosse stato costretto a fuggirsene in montagna”.
28 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV