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PAGINE DI STORIA
La scelta
semmai è stata
morsa. Da una parte gli alleati che avanzano lenta-
mente e bombardano incessantemente Roma; dall’al- se lottare o meno.
tra i tedeschi che terrorizzano la città con continui
arresti e rastrellamenti. E poi la fame e la miseria Combatterono per
ovunque. Roma è allo stremo. E’ in questo mondo
dalle tinte grigie che si muove Francesco Pepicelli, in
ansia per la famiglia ma fermo nella volontà di con- loro, per noi tutti, per
tinuare a fare la sua parte e il suo dovere. Tra gennaio
nelle mani di Herbert Kappler, il Colonnello Mon- costruire un mondo
e febbraio del ’44 arrivano nel carcere di via Tasso, e
tezemolo, il Colonnello Frignani, il Capitano Aversa,
il Generale Sabato Martelli Castaldi, don Pietro Pap- e una società migliori,
pagallo e altri ancora. Sono arresti importanti e tutti,
ture. Il 18 marzo, a seguito di una delazione, sono ar- dove i figli potessero
indistintamente, sono sottoposti a interrogatori e tor-
restati molti membri del “Gruppo Fossi”, incluso
Francesco Pepicelli. Il delatore/spia, o meglio, la de- vivere serenamente
latrice, è la segretaria del gruppo, la sig.na Trubiani.
L’identificazione si deve all’altro protagonista di que- e in pace.
sto breve racconto, il fratello di Francesco, Mario Pe-
picelli. Mario è anch’egli un eroe, ma di un altro tipo. Lottarono per un’idea
Il suo lavoro inizia dove termina quello del fratello.
Il 24 marzo tra le 14.30 e le 19.30 si compie il triste-
mente noto Eccidio delle Fosse Ardeatine. Le opera- di libertà della quale
zioni di esumazione e riconoscimento dei corpi
liberata. Mario non si dà pace e ogni giorno va alle dobbiamo avere cura
iniziano a luglio del ’44, quando ormai Roma è stata
cave, entra in quel luogo dell’orrore dove regna la
morte. E’ Mario a riconoscere il fratello, è Mario a affinché la loro morte
darne la notizia a Olga, è Mario che, pur sapendo che
il fratello era stato torturato, ha la forza di tenere per non sia stata vana
sé la verità e di dire alla cognata di non angosciarsi
perché a via Tasso Francesco non aveva subito vio-
lenze. Ma non fu così, lo sappiamo per certo. Il Pro- l’epoca fosse stato a via Tasso, avendo la fortuna di
fessor Ascarelli che si occupò delle operazioni di uscirne vivo, poté bene testimoniare il trattamento
riconoscimento dei corpi stilò dei rapporti tanatolo- che i nazisti riservavano ai prigionieri. Toccante e lu-
gici. Quello di Francesco fu tale, da indurre Caruso a cido il racconto del Carabiniere Angelo Ioppi, che
richiedere immediatamente la Medaglia d’Oro al descrive dettagliatamente quanto fossero feroci le tor-
Valor Militare alla Memoria (inizialmente avrebbe ture nel carcere.
dovuto essere d’argento). Del resto, chiunque al- Francesco Pepicelli fece dunque una scelta, una scelta
20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV