Page 18 - Notiziario 2019-5
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PAGINE DI STORIA






                                 FRANCESCO PEPICELLI CON LA PROPRIA
                                  FAMIGLIA A ROMA, PIAZZA DEL POPOLO



            mie parole, forse scritte tante anni fa o solo da pochi, il
            mio corpo è immoto, la mia vita è spenta, mentre la mia
            anima è già innanzi al Tribunale Divino per il giudizio
            finale.
                    Ti sarò anche allora come oggi, con lo spirito sem-
            pre vicino… mi ricorderai e farai sì che la nostra bam-
            bina, anche se sarà molto grande e donna, non dimentichi
            mai suo padre.
                    A te Biancamaria che fosti l’unico scopo della mia
            vita, il tuo “Babbuccio”, come lo chiamavi a due anni, ti
            augura una vita lunghissima e bella e tanta felicità per
            quanta ne desideri. Sii buona mia cara, abbi fede in Dio,
            conserva la tua bontà di animo e di cuore, e tutto l’amore
            per mamma tua, come hai sempre dimostrato. Ricordami
            sempre e ricorda quanto di buono e di bello ti ho inse-
            gnato… Ignoro oggi quale sarà la mia morte e quando
            essa avverrà; sono pronto al passo estremo sin da questo
            momento…desidero però che essa fosse per la mia cara
            Patria, poiché sono convinto che è la più bella e la più
            santa. Non ho, ne ebbi mai, simpatia né ammirazione
            per qualsiasi partito politico, ma solo per la nostra Italia
            per la quale ho offerto tutta la mia migliore età della mia
            esistenza.
                    Comunque ed ovunque avvenga la mia morte
            desidero che le mie spoglie restino allo stesso posto ove
            chiuderò la mia esistenza.
                    Non voglio assolutamente pompe o cerimonie ap-
            parenti. Non funerali di classe; non fiori né ceri.     Sono parole che ci dicono molto di che persona fosse
                    Il mio corpo non dovrà essere vestito, ma solo av-  Francesco.
            volto in un comune lenzuolo e rinchiuso in una cassa co-  L’ultima lettera di Francesco Pepicelli è senza data
            mune, senza iscrizione né ornamenti, ma solo una croce  ma, dal tono preoccupato e dalla citazione di Roma
            e con un Sacerdote, col mezzo dei più modesti accompa-  come “città aperta”, si intuisce che sia dei giorni im-
            gnato al Cimitero del luogo…non voglio pubblicità…      mediatamente a ridosso, poco prima o poco dopo,
                    Nessuna tomba o altro ricordo marmoreo o di     dell’8 settembre. Poi il silenzio. Roma è occupata e
            qualsiasi  genere,  ma  una  comune  croce  in  campo  co-  Pepicelli comincia a prendere contatto con le bande
            mune… Io nacqui povero, ho vissuto povero ed onesta-    clandestine che già si stanno formando. Della sua at-
            mente  e  voglio  chiudere  la  mia  esistenza  nella  stessa  tività nella Resistenza c’è un’ampia documentazione
            condizione.                                             nell’Archivio Storico dei Carabinieri. Quasi tutti i
                                                                    documenti riportano la firma del generale Filippo
                                   Francesco Pepicelli di Giuseppe”  Caruso e riguardano la richiesta di status di parti-



            18 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV
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