Page 67 - Notiziario 2019-4
P. 67

CRONACHE DI IERI










                                  NOTERELLE SU MARIA GORETTI E ALESSANDRO SERENELLI

           Maria Goretti era nata a Corinaldo, in provincia di An- carcere di Regina Coeli di Roma, poi presso quello di Noto,
           cona, il 16 ottobre 1890 e al momento del decesso, il 6 lu- in Sicilia, infine trasferito presso quello di Alghero, dal
           glio 1902, non aveva compiuto ancora dodici anni.       quale uscirà, per buona condotta, nel marzo 1929, dopo
           Negli Anni ’30 la Curia vescovile di Albano Laziale intra- poco meno di 27 anni vissuti dietro le sbarre.
           prese la raccolta della documentazione probante (anche al- Durante la detenzione cercò conforto interiore con l’aiuto
           cuni atti del processo a carico del Serenelli, acquisiti il 17 di religiosi cattolici che, una volta libero, lo accompagna-
           giugno 1935) – per le valutazioni di ordine squisitamente rono ancora in un percorso di redenzione spirituale. Venne
           religioso, le quali si concluderanno prima con la beatifica- accolto a lavorare come giardiniere e factotum dai cappuc-
           zione il 27 aprile 1947 e poi, il 24 giugno di tre anni dopo, cini del convento di San Serafino in Ascoli Piceno, dove
           con la canonizzazione ad opera, in entrambe le occasioni, visse sino alla morte avvenuta il 6 maggio 1970.
           del pontefice Pio XII.                                  Alessandro Serenelli partecipò ad entrambi gli eventi della
           L’assassino di Maria, Alessandro Serenelli, era nato an- beatificazione, prima, e della canonizzazione, poi, della gio-
           ch’egli nelle Marche, a Paterno, sempre in provincia di An- vanetta marchigiana, mentre già nel dicembre 1934 aveva
           cona, il 2 giugno 1882.                                 ottenuto il perdono di Assunta, la madre di Maria.
           Nel pomeriggio in cui compì il delitto, venne dapprima Nel 1961 aveva scritto un testamento spirituale dalla forma
           fermato dai Carabinieri della Stazione di Cisterna di Roma perfetta e dal contenuto profondo, forse fin troppo perfetta
           che erano giunti per primi sul luogo del reato e che gli ave- la forma e fin troppo profonde le parole usate per una per-
           vano posto i ferri ai polsi, ma poi venne preso in consegna sona che, sebbene nel frattempo fosse diventato un terzia-
           e tratto in arresto dal personale della Stazione CC.RR. di rio  francescano,  quindi  un  laico  praticante,  aveva
           Nettuno, competente territorialmente sulla frazione Fer- frequentato solo la scuola elementare.
           riere di Conca. Il procedimento penale che venne istruito La vicenda di Maria Goretti e del suo assassino è stata rac-
           sul suo conto si concluse con il processo, celebrato del 15 contata da due film, il primo del regista Augusto Genina:
           ottobre 1902, poco più di tre mesi dopo il delitto.     “Cielo sulla palude”, prodotto nel 1949, e più recentemente
           Scontò la condanna a trenta anni di reclusione, a decorrere il secondo intitolato semplicemente “Maria Goretti”, del
           dal giorno del suo arresto (5 luglio 1902), prima presso il   regista Giulio Base, uscito nel 2003.



            vole, o davanti al palazzo di giustizia al momento delle  Le conclusioni del verbale della necroscopia che venne
            udienze, per esprimere sdegno e rabbia per il criminale  operata sul corpo della ragazzina valsero e, dopo 117
            e solidarietà per i parenti della vittima, mentre l’opi-  anni, ancora oggi valgono a suscitare profondi senti-
            nione pubblica sarebbe presa da una corale indigna-     menti di scoramento, ma anche di umana pietà: «[...]
            zione per un crimine orrendo avvenuto ai danni di una   la Goretti Maria riportò N° 14 ferite esterne da arma per-
            minore con ben quattordici pugnalate.                   forante e in parte incidente, e N° 4 piccole contusioni. Di
            Ebbene  si  provi  ad  immaginare  il  dramma  vissuto  queste ferite esterne quattro furono penetranti nel torace
            dalla madre e dai familiari della povera Maria Goretti,  ed hanno leso il pericardio, il cuore (orecchietta destra) e il
            colpita mortalmente, con inaudita brutalità, e con fe-  polmone sinistro, nonché il diaframma; cinque furono pe-
            rite profondissime – il punteruolo era lungo ventitré   netranti nella cavità addominale ed hanno leso l’intestino
            centimetri e mezzo! – che le avevano dilaniato il ven-  tenue, l’S. iliaca, nonché il mesentere […]».
            tre, ma anche altri organi vitali.                                                           Gianluca Amore



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV  67
   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72