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CRONACHE DI IERI
fasciare le ferite della Goretti – ma poi nel racconto ag- indossato una camicia di bucato, l’aveva trascinata in cucina
giunge un particolare di sicuro interesse giuridico – ed e l’aveva adagiata su di un banco, atturandole la bocca con
in quel mentre avendole mia moglie domandato come era un fazzoletto, per non farla gridare, mentre le puntava con-
andato il fatto, la Goretti rispose di essere stata ferita da Ales- tro la sua pancia la sua asta virile». Questa dichiarazione
sandro Serenelli, e domandata del motivo, soggiunse: “Il Se- resa sotto giuramento, secondo l’ordinamento giuridico
renelli voleva alzare la gonna ed essendomi io opposta, mi allora vigente, doveva considerarsi assolutamente degna
ha vibrato dei colpi con un pugnale”». E queste vivide pa- di fede tanto più che si trattava di un fatto dichiarato
role della vittima trovano riscontro in altre deposizioni, alla teste direttamente dalla vittima che, per via delle sue
una proprio della Longarini e l’altra dell’infermiera Re- gravissime condizioni e la morte conseguente, non poté
gina Medei che prestò le prime cure alla Goretti, come essere escussa. Tra i testimoni comparve anche il giovane
pure nella denuncia sporta dalla madre. Carabiniere Leonardo Ruggeri, ventitreenne, originario
Teresa Longarini, la moglie di Mario Cimarelli, essen- di Firenze, uno degli agenti di polizia giudiziaria che,
dosi accorta della precipitosa corsa dei cognati Antonio insieme con il parigrado Adolfo Pierattini, aveva tra-
e Domenico, avendo percepito l’accadimento di qualcosa dotto il Serenelli in stato di arresto in caserma. Anche a
di straordinario, aveva deciso di raggiungerli. Confer- loro l’arrestato aveva confessato la commissione del de-
mando lo svolgimento dei fatti nei quali aveva parteci- litto: «Di tutta corsa, sui nostri cavalli, ci portammo alla
pato, già dichiarati dal marito, aveva aggiunto struggenti detta tenuta, ma al nostro arrivo il brigadiere Carpella
particolari: «A pie’ del letto stava la madre della Goretti, che [sic.] Beniamino ed il milite Caprioli, giunti qualche mi-
piangeva dirottamente ed avendo cercato io di darle coraggio, nuto prima di noi, insieme al tenente della Croce Rossa, sta-
senza nulla sapere dell’accaduto, essa mi rispose: “Teresa mia, vano già a mettere i ferri al Serenelli, ed avevano pur
mi hanno ammazzato la figlia!” – alla vista dell’abito della sequestrato l’arma feritrice. […]. Lungo il cammino, do-
ragazzina intriso di sangue – Domandai a costei chi mandammo al Serenelli, come era avvenuto il fatto, ed egli
l’avesse ferita ed essa mi rispose: “E’ stato Alessandro Sere- ci raccontò che aveva altra volta, inutilmente, proposto alla
nelli. […], per un braccio mi ha trascinato dentro, indi ha Goretti di amoreggiare con lui, quel mattino per indurla a
fatto per alzarmi la veste, ed io ho detto: No, No!”. Oltre di tanto aveva tentato di congiungersi carnalmente con lei e
ciò la Goretti non disse altro, ma io compresi che dietro il suo alle ripulse della Goretti le aveva vibrato dei colpi col pun-
rifiuto alla copula, il Serenelli, l’aveva ferita». teruolo sequestrato, senza sapere però, egli stesso quello che
Sebbene simili, di maggiore interesse dal punto di vista si faceva. E per dare a credere di avere commesso il delitto
processuale, furono, invece, le dichiarazioni rese dalla in un momento di esaltazione mentale, dichiarò di avere un
Medei la quale riferì, molto chiaramente le confidenze fratello demente, rinchiuso in un manicomio, e di essere
ricevute dalla vittima quando le aveva prestato le cure in morta anche sua madre per pazzia».
ospedale, senza congetture: «Avendo io avuto ad assistere Del delitto era stato informato anche il Mazzoleni, che
la Goretti, la stessa mi disse di essere stata ferita da Alessan- aveva incaricato un suo colono di correre ad avvisare il
dro Serenelli, a causa che non aveva voluto cedere alle sue la- personale medico della Croce Rossa Italiana nella vicina
scive voglie, e che, precedentemente, costui, ancora un’altra località “Carano”, dove nel frattempo erano in perlustra-
volta, aveva attentato al suo onore, ma essa non aveva nulla zione anche i carabinieri della Stazione di Cisterna di
riferito alla madre, avendole detto il Serenelli che, altrimenti, Roma, il Brigadiere Cappella e il sottoposto Caprioli. I
l’avrebbe ammazzata – e continuò aggiungendo un tas- militari arrivati al casolare ebbero subito modo di osser-
sello alle indagini, avendo appreso sempre direttamente vare il punto dove Maria Goretti si era accasciata al
dalla vittima – che, nell’ultimo fatto, il Serenelli dopo aver suolo. Giovanni Serenelli li informò che suo figlio si era
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV 63