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PAGINE DI STORIA
BUSTO BRONZEO DEL VICE BRIGADIERE PANFILO DI
GREGORIO M.O.V .M., NEL CHIOSTRO DELLA SCUOLA FORESTALE
dover desistere dal combattimento, ed incitava i compagni
a conseguire la vittoria. Prossimo alla fine, con fiere e com-
moventi parole, rivolgeva il devoto pensiero alla Patria, al
Duce, alla famiglia. Fulgido esempio di stoicismo e di at-
taccamento al dovere.- Daua Parma- Colle Di Gregorio,
20-21 gennaio 1936-XIV”.
L’amministrazione comunale di Cansano, paese di ori-
gine di Panfilo Di Gregorio, nel 2015 ha voluto rendere
omaggio al Vice Brigadiere forestale intitolandogli il
palazzo sede della Casa Comunale.
Nella lapide marmorea del chiostro sono stati riportati
in un secondo momento, probabilmente a partire dal
1933, come si evince da un articolo presente sul “Gior-
nale di Agricoltura della Domenica” del 23 giugno di
tale anno, anche i nomi dei forestali caduti in servizio,
a cui sono stati dedicati i volti bronzei collocati nelle
colonne del porticato della Scuola quasi ad abbracciare
il piazzale Di Gregorio.
Tra di loro Quilinto Ramazzotti, medaglia d’argento al
valor militare alla memoria nel 1932.
Nato a Castiglione della Pescaia (Grosseto) il 12 mag-
gio 1887, morì nella Foresta demaniale di Ravenna il
5 febbraio 1931. Tutt’ora una particella della Riserva
Demaniale di Ravenna porta il suo nome. Questa la
motivazione della ricompensa riportata sul r. decreto
Gregorio. Con regio decreto 14 luglio 1937, gli venne 21 novembre 1932: “Di perlustrazione in una bandita
dunque concessa la medaglia d’oro al valor militare con demaniale, affrontava da solo con risolutezza e coraggio
questa motivazione:“Comandante di squadra, incaricato in località deserta due cacciatori di frodo, dei quali uno ar-
di tenere un tratto di fronte molto pericoloso, assolveva la mato di fucile da caccia, intimando loro il fermo e la con-
consegna in modo esemplare. Nella notte dal 20 al 21 gen- segna dell’arma. Essendosi il cacciatore rifiutato di
naio 1936, durante un contrattacco sferrato contro infiltra- consegnare l’arma, per disarmarlo venne con lui a collut-
zioni nemiche, in un corpo a corpo rimaneva gravemente tazione, durante la quale il cacciatore gli sparava contro
ferito all’avambraccio sinistro. Insistentemente consigliato un colpo di fucile uccidendolo.- Fiumi Uniti (Ravenna),
di recarsi al vicino posto di medicazione, decisamente rifiu- 2 Febbraio 1931- IX”.
tava di abbandonare il combattimento al quale attivamente Tra i decorati al valor militare anche Giuseppe Masetti,
seguitava a partecipare, dando mirabile esempio di coraggio medaglia d’argento alla memoria, conferita nel 1938.
e prova di elevate virtù militari. Colpito nuovamente, era Nato il 6 novembre 1905 e morto a Sarrok (Cagliari) il
costretto, per la gravità delle ferite, a non poter più adope- 9 ottobre 1935, venne ucciso dai bracconieri durante lo
rare le proprie armi. Raccolto in mezzo a numerosi nemici svolgimento del servizio. Si legge nel regio decreto 28
da lui stesso abbattuti, esprimeva il più vivo rammarico per marzo 1938: “Avvistati due cacciatori di frodo ed intimato
52 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV