Page 30 - Notiziario 2019-3
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PAGINE DI STORIA












            trepassano le previsioni più ottimistiche: la proporzione
            dei renitenti rispetto ai mobilitati si limita all’1,5% ri-
            spetto al 13% inizialmente stimato.
            L’annuncio della pur ambigua neutralità italiana, avve-
            nuto il 3 agosto del 1914, stempera in parte le preoc-
            cupazioni delle autorità francesi, poco entusiaste di
            dover internare la massa dei cittadini italiani. Come
            misura precauzionale, 3.000 tra loro erano già stati rac-
            colti in un accampamento provvisorio vicino a Com-
            piègne prima di essere rimpatriati.
            A Briey (Meurthe-et-Moselle) dove 40.000 italiani
            sono impiegati nelle industrie minerarie e metallurgi-
            che , il capitano della gendarmeria Brosse accoglie con
            sollievo questa notizia, poiché, se l’Italia fosse passata
            dalla parte del nemico, si sarebbero potuti verificare
            gravi scontri e veri e propri massacri. Su scala nazio-
            nale, 150.000 italiani rientrano in Italia, di cui 40.000
            dalla Lorena, per sottrarsi alla guerra.
            Già a partire dal 1914, alcune migliaia di Italiani scel-
            gono invece di combattere al fianco dei Francesi, im-
            pegnandosi per tutta la durata della guerra, inquadrati
            nel 1° Reggimento della Legione straniera, di cui co-               “GENDARME A CAVALLO, ALLA VIGILIA DELLA
            stituiscono  il  4°  Reggimento  di  marcia,  conosciuto           DICHIARAZIONE DI GUERRA DELL’AGOSTO 1914”
                                                                             (© MUSEO DELLA GENDARMERIA NAZIONALE, MELUN)
            come “Legione garibaldina”, al comando di Peppino
            Garibaldi (nipote dell’Eroe dei Due Mondi).             non costituisce unità combattenti. Infatti il Comando
            Dopo essersi distinta nelle Argonne nel dicembre 1914,  giudica il loro ruolo più utile nella polizia militare o al-
            questa unità è sciolta nel marzo 1915. Nella “Camicia   l’interno del Paese.
            Rossa”, Edmond Rostand, il celebre autore di “Cyrano    Anche se i richiami alle armi in Italia erano iniziati già
            de Bergerac”, ha reso omaggio alla combattività dei     nei primi mesi del conflitto, è l’entrata in guerra del
            Garibaldini con queste righe:                           Paese, al fianco dell’Intesa, il 23 maggio 1915, a scon-
                    “ Guardate come muore un Garibaldino!”          volgere definitivamente la situazione di migliaia di Ita-
                 grida un uomo cadendo nella mischia furibonda.     liani abitanti in Francia, come ha descritto lo storico
                    La Francia si inginocchia davanti a lui,        Pierre-Louis Buzzi. Tutti gli Italiani nati tra il 1876 e
                        osserva, e s’alza grave per dire:           il 1895 sono infatti chiamati a ripassare le Alpi per ser-
                            “Con onore egli muore!”                 vire nell’Esercito del giovane Regno d’Italia. Un certo
            Durante questo periodo, i gendarmi francesi delle sta-  numero di immigrati rifiuta tuttavia di ottemperare, per
            zioni lungo il confine settentrionale hanno il battesimo  ignoranza, per indifferenza o per motivi ideologici. Allo
            del fuoco contro i primi invasori tedeschi, come accade  stesso modo, anche alcuni di quelli che hanno risposto
            il 24 agosto 1914 a Quiéverchain. Tuttavia, contraria-  alla chiamata non esitano talvolta a ritornare in Francia.
            mente ai conflitti precedenti, la gendarmeria nazionale  Nelle stazioni vicine alla frontiera delle Alpi Marittime,




            30 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV
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