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PAGINE DI STORIA
trepassano le previsioni più ottimistiche: la proporzione
dei renitenti rispetto ai mobilitati si limita all’1,5% ri-
spetto al 13% inizialmente stimato.
L’annuncio della pur ambigua neutralità italiana, avve-
nuto il 3 agosto del 1914, stempera in parte le preoc-
cupazioni delle autorità francesi, poco entusiaste di
dover internare la massa dei cittadini italiani. Come
misura precauzionale, 3.000 tra loro erano già stati rac-
colti in un accampamento provvisorio vicino a Com-
piègne prima di essere rimpatriati.
A Briey (Meurthe-et-Moselle) dove 40.000 italiani
sono impiegati nelle industrie minerarie e metallurgi-
che , il capitano della gendarmeria Brosse accoglie con
sollievo questa notizia, poiché, se l’Italia fosse passata
dalla parte del nemico, si sarebbero potuti verificare
gravi scontri e veri e propri massacri. Su scala nazio-
nale, 150.000 italiani rientrano in Italia, di cui 40.000
dalla Lorena, per sottrarsi alla guerra.
Già a partire dal 1914, alcune migliaia di Italiani scel-
gono invece di combattere al fianco dei Francesi, im-
pegnandosi per tutta la durata della guerra, inquadrati
nel 1° Reggimento della Legione straniera, di cui co- “GENDARME A CAVALLO, ALLA VIGILIA DELLA
stituiscono il 4° Reggimento di marcia, conosciuto DICHIARAZIONE DI GUERRA DELL’AGOSTO 1914”
(© MUSEO DELLA GENDARMERIA NAZIONALE, MELUN)
come “Legione garibaldina”, al comando di Peppino
Garibaldi (nipote dell’Eroe dei Due Mondi). non costituisce unità combattenti. Infatti il Comando
Dopo essersi distinta nelle Argonne nel dicembre 1914, giudica il loro ruolo più utile nella polizia militare o al-
questa unità è sciolta nel marzo 1915. Nella “Camicia l’interno del Paese.
Rossa”, Edmond Rostand, il celebre autore di “Cyrano Anche se i richiami alle armi in Italia erano iniziati già
de Bergerac”, ha reso omaggio alla combattività dei nei primi mesi del conflitto, è l’entrata in guerra del
Garibaldini con queste righe: Paese, al fianco dell’Intesa, il 23 maggio 1915, a scon-
“ Guardate come muore un Garibaldino!” volgere definitivamente la situazione di migliaia di Ita-
grida un uomo cadendo nella mischia furibonda. liani abitanti in Francia, come ha descritto lo storico
La Francia si inginocchia davanti a lui, Pierre-Louis Buzzi. Tutti gli Italiani nati tra il 1876 e
osserva, e s’alza grave per dire: il 1895 sono infatti chiamati a ripassare le Alpi per ser-
“Con onore egli muore!” vire nell’Esercito del giovane Regno d’Italia. Un certo
Durante questo periodo, i gendarmi francesi delle sta- numero di immigrati rifiuta tuttavia di ottemperare, per
zioni lungo il confine settentrionale hanno il battesimo ignoranza, per indifferenza o per motivi ideologici. Allo
del fuoco contro i primi invasori tedeschi, come accade stesso modo, anche alcuni di quelli che hanno risposto
il 24 agosto 1914 a Quiéverchain. Tuttavia, contraria- alla chiamata non esitano talvolta a ritornare in Francia.
mente ai conflitti precedenti, la gendarmeria nazionale Nelle stazioni vicine alla frontiera delle Alpi Marittime,
30 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV