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PAGINE DI STORIA
gono gravemente feriti il maresciallo Ar-
noux e due dei suoi uomini. Per la sua
condotta il gendarme Camille Chabiron
riceve la Croce al merito di guerra ita-
liana. Seguendo il 2° Corpo d’armata, la
polizia militare partecipa alle operazioni
dell’Aisne, di Sissonne e della Mosa.
Dopo l’armistizio, essa staziona nelle Ar-
denne e in Belgio.
Durante il corso della Prima Guerra
Mondiale, il bilancio delle perdite della
Gendarmeria nazionale presso le armate
è di 540 uomini. Di essi 450 ricevono la
menzione “morto per la Francia”.
La Gendarmeria riceve molti meritati
elogi, alla presenza del Presidente del
Consiglio e Ministro della Guerra, Geor-
ges Clemenceau, che dichiara, il 2 maggio
1918: “i numerosi atti di patriottismo, di co-
raggio e di dedizione compiuti dall’inizio
delle ostilità dai militari di tutti i gradi della
Gendarmeria, tanto all’interno quanto nelle
armate e nelle colonie, sono per la più parte
ignorate, nonostante questi atti rappresen-
tino, a volte, vere e proprie gesta eroiche.”
Ma, né le 5.000 croci di guerra, né la let-
tera di complimenti del 26 agosto 1919
del Maresciallo Pétain arrivano ad inscri-
vere la Gendarmeria nel novero dei com-
battenti della Grande Guerra. Malgrado
i numerosi ricorsi, la qualità di veterano
non fu mai riconosciuta ai gendarmi.
Il 12 novembre 1927, il Ministro delle
Pensioni conferma che la carta del com-
battente non può essere attribuita al per-
sonale della polizia militare delle divisioni
di fanteria.
Benoît Haberbusch
“GENDARMI DELLE PRÉVÔTÉS NELLA CAMPAGNA: RICOSTRUZIONE PER
L’EDIZIONE 2016 DELLE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO, AL CASTELLO (Traduzione di Margherita
DI VINCENNES” (© MUSEO DELLA GENDARMERIA NAZIONALE, MELUN) e Cesare Maschio)
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV 35