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PAGINE DI STORIA
Sull’Arma territoriale
vennero a gravare Gaudagnini, alla testa di un piccolo drappello di ca-
rabinieri e soldati, intervenne con notevole prontezza
anche la ricerca all’interno del porto di Ancona, riuscendo a bloccare
e trarre in arresto 50 incursori della Marina austro-
ungarica intenzionati a sabotare i sommergibili ita-
dei renitenti e dei liani e i celebri M.A.S. del Comandante Rizzo, dopo
aver aggredito due militari della Guardia di Finanza
disertori, con che li avevano coraggiosamente affrontati (vedi Noti-
ziario Storico N. 2 Anno III, pag. 104). Il 14 agosto,
un altro brigadiere, Martino Veduti, sventava un at-
numerosi scontri a tentato dinamitardo alla polveriera di Lugo (RA),
strappando con i denti la miccia ardente di un ordigno
fuoco, l’imposizione ormai prossimo all’esplosione (vedi Notiziario Storico
N. 3 Anno II, pag. 28).
dei bandi militari, Altre problematiche che andavano in qualche modo
a gravare sulle attività dell’Arma territoriale erano
rappresentate dalla presenza dei numerosi campi di
la vigilanza degli prigionia in tutta Italia, dalla gestione delle migliaia
di sfollati e profughi provenienti dai territori occupati
obiettivi sensibili, dagli Austriaci e dalle località a ridosso del Piave, che
raggiunsero anche le più lontane regioni italiane, dal
richiesto controllo sui c.d. internati civili, dall’assi-
il controllo sui stenza alle vittime dei bombardamenti, che colpirono
ripetutamente non soltanto le città più prossime al
numerosi campi fronte, come Padova e Venezia, ma raggiunsero anche
città come Milano e Napoli, grazie all’uso dei dirigi-
bili, e molte località del litorale adriatico, colpite sia
di prigionia e sugli dal mare sia dal cielo.
Tra i compiti aggiuntivi per le Stazioni Carabinieri
internati civili, tra la fine del 1917 e il 1918 ci fu anche una distribu-
zione di tessere, stampate dalla Croce Rossa Italiana,
l’assistenza alle ai familiari dei militari italiani prigionieri degli au-
stro-ungarici (circa 300.000 dopo Caporetto). Le tes-
sere, da presentare agli uffici postali o direttamente ai
migliaia di sfollati e di comitati della Croce Rossa, erano necessarie per di-
mostrare che l’invio di pacchi non fosse superiore al
profughi e alle vittime consentito (un pacco di pane inferiore ai due kilo-
grammi ogni 8 giorni e un pacco misto di peso non
superiore ai cinque kilogrammi ogni 15 giorni, per
dei bombardamenti non fornire un aiuto indiretto al nemico).
Alessandro Della Nebbia
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV 27