Page 27 - Notiziario 2019-3
P. 27

PAGINE DI STORIA






              Sull’Arma territoriale


                 vennero a gravare                                  Gaudagnini, alla testa di un piccolo drappello di ca-
                                                                    rabinieri e soldati, intervenne con notevole prontezza
                    anche la ricerca                                all’interno del porto di Ancona, riuscendo a bloccare
                                                                    e trarre in arresto 50 incursori della Marina austro-
                                                                    ungarica intenzionati a sabotare i sommergibili ita-
                 dei renitenti e dei                                liani e i celebri M.A.S. del Comandante Rizzo, dopo
                                                                    aver aggredito due militari della Guardia di Finanza
                       disertori, con                               che li avevano coraggiosamente affrontati (vedi Noti-
                                                                    ziario Storico N. 2 Anno III, pag. 104). Il 14 agosto,
                                                                    un altro brigadiere, Martino Veduti, sventava un at-
                numerosi scontri a                                  tentato dinamitardo alla polveriera di Lugo (RA),
                                                                    strappando con i denti la miccia ardente di un ordigno
              fuoco, l’imposizione                                  ormai prossimo all’esplosione (vedi Notiziario Storico
                                                                    N. 3 Anno II, pag. 28).
                 dei bandi militari,                                Altre problematiche che andavano in qualche modo
                                                                    a gravare sulle attività dell’Arma territoriale erano
                                                                    rappresentate dalla presenza dei numerosi campi di
                   la vigilanza degli                               prigionia in tutta Italia, dalla gestione delle migliaia
                                                                    di sfollati e profughi provenienti dai territori occupati
                  obiettivi sensibili,                              dagli Austriaci e dalle località a ridosso del Piave, che
                                                                    raggiunsero anche le più lontane regioni italiane, dal
                                                                    richiesto controllo sui c.d. internati civili, dall’assi-
                      il controllo sui                              stenza alle vittime dei bombardamenti, che colpirono

                                                                    ripetutamente non soltanto le città più prossime al
                   numerosi campi                                   fronte, come Padova e Venezia, ma raggiunsero anche
                                                                    città come Milano e Napoli, grazie all’uso dei dirigi-
                                                                    bili, e molte località del litorale adriatico, colpite sia
                 di prigionia e sugli                               dal mare sia dal cielo.

                                                                    Tra i compiti aggiuntivi per le Stazioni Carabinieri
                      internati civili,                             tra la fine del 1917 e il 1918 ci fu anche una distribu-
                                                                    zione di tessere, stampate dalla Croce Rossa Italiana,

                    l’assistenza alle                               ai familiari dei militari italiani prigionieri degli au-
                                                                    stro-ungarici (circa 300.000 dopo Caporetto). Le tes-
                                                                    sere, da presentare agli uffici postali o direttamente ai
             migliaia di sfollati e di                              comitati della Croce Rossa, erano necessarie per di-
                                                                    mostrare che l’invio di pacchi non fosse superiore al

            profughi e alle vittime                                 consentito (un pacco di pane inferiore ai due kilo-
                                                                    grammi ogni 8 giorni e un pacco misto di peso non
                                                                    superiore ai cinque kilogrammi ogni 15 giorni, per
              dei bombardamenti                                     non fornire un aiuto indiretto al nemico).

                                                                                                  Alessandro Della Nebbia



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IV  27
   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31   32